Fnp Cisl, in mille sotto palazzo Santa Lucia per dire no a liste di attesa lunghissime e addizionale cara
7 Novembre 2025
Mille pensionati aderenti alla Cisl Fnp hanno partecipato ad un presidio davanti al palazzo della Giunta regionale per protestare contro le liste di attesa nella sanità e l’addizionale troppo cara. Il segretario regionale Antonio Maglio e il subreggente dell’area metropolitana di Napoli Lorenzo Medici hanno rivolto un appello ai candidati presidenti, e alle forze politiche che partecipano alla competizione elettorale del 23 novembre, affinchè assumano impegni precisi su due questioni ritenute dal sindacato “vere e proprie emergenze”.
“Vogliamo – dicono – che si mettano al centro dell’azione istituzionale le esigenze e i bisogni degli anziani, ormai allo stremo. I programmi elettorali devono caratterizzarsi su temi di interesse dei cittadini, non sulle chiacchiere inutili. Dalle risposte che arriveranno decideremo le eventuali altre azioni di mobilitazione da portare avanti nelle prossime settimane”.
Nel corso della manifestazione, a cui erano presenti tra gli altri il vice reggente della Cisl Campania Franco Berardi, i segretari Fnp delle altre province ed una folta delegazione della Ust e della Funzione Pubblica di Napoli, è stato evidenziato che “il territorio campano ha le più basse pensioni di tutta Italia, con una media di mille euro al mese, e la più alta addizionale regionale, pari al 3,3%, quasi il doppio della Lombardia. Una situazione paradossale, dalla quale bisogna uscire presto e subito”.
Come? “Chiediamo – sottolineano Maglio e Medici – che nella prossima legge di bilancio venga istituito un apposito fondo destinato al taglio dell’addizionale per le fasce deboli. In proposito registriamo una prima apertura da Fico, incontrato con la confederazione nei giorni scorsi, e siamo in attesa della stessa disponibilità da parte di Cirielli, che vedremo l’11 novembre prossimo”.
L’altro aspetto è relativo alle liste d’attesa. La Fnp rivendica “il rispetto della legge, che prevede un tempo massimo di 120 giorni entro cui effettuare le prestazioni ambulatoriali. Invece le prenotazioni, a partire dalle strutture sanitarie di Napoli e provincia su cui insistono oltre 3 milioni e mezzo di cittadini, vengono fissate anche ad un anno e più, colpendo persone che già presentano situazioni soggettive di difficoltà per la loro età o per malattie importanti, fino al rischio di comprometterne la guarigione”. La federazione della Cisl sta avviando ricorsi “per ottenere i rimborsi per le pratiche che sforano i limiti indicati, e per fare giustizia in un settore sempre più allo sbando”. Infine, sollecita “percorsi dedicati di sabato e domenica per gli over 70 che hanno bisogno di cure tempestive molto più degli altri, utilizzando i fondi nazionali giù destinati alla Campania”.



