Fibrillazione atriale, un farmaco antidiabete potrebbe aiutare a combatterla

Fibrillazione atriale, un farmaco antidiabete potrebbe aiutare a combatterla

20 Maggio 2025 Off Di Manto

L’European Journal of Preventive Cardiology pubblica un’interessante metanalisi, che evidenzia i potenziali effetti della semaglutide sulla fibrillazione atriale.

 

Questo brillante risultato, ottenuto mediante l’analisi dei trials finora pubblicati, è stato coordinato dai professori Arturo Cesaro e Paolo Calabrò, cardiologi dell’Università “Luigi Vanvitelli” e dell’Azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta.
La semaglutide, noto agonista del recettore del GLP-1 impiegato nel trattamento del diabete di tipo 2 e dell’obesità, mostra promettenti effetti nella prevenzione della fibrillazione atriale (FA), una delle aritmie più comuni e pericolose, soprattutto tra i pazienti con comorbidità metaboliche.
La metanalisi pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology ha analizzato 26 studi clinici, coinvolgendo oltre 48.000 partecipanti, per valutare l’impatto della semaglutide sull’insorgenza di una nuova FA. I risultati indicano una riduzione significativa del rischio del 17% rispetto ai gruppi di controllo (OR 0.83; p=0.03). In particolare, la formulazione orale del farmaco ha mostrato una riduzione del rischio maggiore, seppur il risultato va interpretato alla luce dei pochi eventi negli studi che analizzavano la formulazione orale.
Questi benefici sembrano derivare da un’azione combinata della semaglutide su diversi meccanismi.
Perdita di peso e miglior controllo glicemico: riducono l’infiammazione sistemica e lo stress ossidativo.
Effetti diretti sul cuore: migliorano il rimodellamento atriale, indipendentemente dal calo ponderale.
È importante sottolineare che l’effetto protettivo della semaglutide sulla FA è stato osservato indipendentemente da età, sesso, indice di massa corporea e controllo glicemico. Tuttavia, i benefici più marcati si sono riscontrati nei pazienti obesi o diabetici non trattati con SGLT2i.
“I risultati della metanalisi vanno interpretati con cautela in quanto gli episodi di fibrillazione atriale non erano tra gli endpoints primari degli studi analizzati, ma il trend mostrato induce a generare ipotesi di studi che vadano ad analizzare nello specifico questo aspetto” dice il professor Cesaro, primo autore dello studio. mediante l’analisi dei trials finora pubblicati.
Il professore Calabrò che ha coordinato il gruppo di lavoro afferma: “È stato un gruppo di lavoro internazionale, anche con nomi di fama mondiale per quel che riguarda la fibrillazione atriale come, ad esempio, nel caso del professore Lip. Questi risultati aprono nuove prospettive nella prevenzione della fibrillazione atriale, suggerendo un potenziale ruolo della semaglutide oltre il controllo glicemico e la gestione del peso”
Chiaramente, saranno necessari ulteriori studi clinici focalizzati per confermare questi effetti e definire le migliori strategie terapeutiche.
Oltre ai professori Arturo Cesaro e Paolo Calabrò, al lavoro hanno contributo anche Daniele Pastori , Vincenzo Acerbo , Flavio Giuseppe Biccirè , Michele Golino, Domenico Panico , Francesco Prati , Antonio Abbate , Gregory Y H.