Farmaci e stupefacenti, gli strumenti per prevenire abuso e uso improprio

Farmaci e stupefacenti, gli strumenti per prevenire abuso e uso improprio

6 Maggio 2024 Off Di La Redazione

È circa 100 volte più potente della morfina, ma anche 100 volte più tossico. I suoi analoghi – nel mercato nero ne sono presenti più di 150 illeciti – arrivano a essere fino a mille volte più potenti. Il Fentanyl è al centro di un’allerta di grado 3 ma non è l’unica sostanza a destare preoccupazione: se tagliato con la xilazina rappresenta uno dei modi con cui si genera la cosiddetta “droga degli zombie”, detta così anche per gli effetti in termini di ulcerazioni profonde. Il punto è dell’Iss, che ha pubblicato un approfondimento con alcune indicazioni per gli operatori sanitari, che si aggiungono alle circolari diramate di recente. Ecco la situazione e le indicazioni anche per i farmacisti. 

Fentanyl, allerta 3: indagini in corso su ampiezza fenomeno
Il Fentanyl, spiega l’Iss, è un oppioide sintetico con proprietà analgesico narcotiche. In Italia viene utilizzato per scopi consentiti e sotto controllo medico come anestetico generale nelle operazioni di chirurgia maggiore e nella terapia palliativa per il dolore terminale oncologico. Nel mercato delle droghe, invece, può essere utilizzato come agente di taglio dell’eroina o anche al posto dell’eroina stessa. Al momento risultano presenti sul mercato nero più di 150 analoghi illeciti: gli esempi più comuni sono il Sufentanyl o il Carfentanyl.
Una delle maggiori criticità è rappresentata dal fatto che «il Fentanyl e i suoi analoghi possono essere prodotti nei cosiddetti kitchen laboratories, laboratori da cucina illegali, e ciò, oltre a rendere la sostanza più potente, rende anche possibile la sua diffusione a un prezzo più basso» e più difficile l’individuazione. Ma soprattutto tale sostanza è estremamente pericolosa: «È 100 volte più tossica della morfina, poiché si lega in modo molto più potente ai recettori cerebrali degli oppioidi. Questo meccanismo rende, tra le altre cose, più difficile, quasi impossibile, invertire l’overdose da Fentanyl con il naloxone, che è il farmaco generalmente utilizzato per intervenire nelle overdosi da oppiacei».
Sul prodotto è scattata l’allerta di grado 3 e da Iss e Ministero. A seguito del rilevamento a Perugia di una preparazione da strada contenente tale oppioide sintetico, è stato sollecitato l’invio «a tutti gli operatori che hanno a che fare con i consumatori di sostanze d’abuso di una comunicazione di massima urgenza» anche per informarli dei “gravissimi rischi”. Gli «alert sono coordinati dal Dipartimento delle politiche antidroga, il cui braccio operativo è il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità e tra i destinatari ci sono tossicologie forensi, forze di Polizia, il Ministero della Salute, l’Aifa, gli assessorati regionali alla Salute, i Pronto Soccorso, gli Ospedali». Al momento, sono in corso le indagini anche per verificare l’ampiezza del fenomeno. 

Il Piano nazionale di allerta che coinvolge i farmacisti
In Italia è attivo il Piano nazionale di allerta, che vede il coinvolgimento anche dei farmacisti, presentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 12 marzo. Le misure di prevenzione previste si concentrano, in particolare, sul rafforzamento delle azioni di monitoraggio e controllo della produzione, distribuzione e somministrazione del Fentanyl, al fine di evitare distrazioni della sostanza, ma viene data anche attenzione alla rilevazione dei livelli prescrittivi, perché non vi siano anomalie, agli accessi al pronto soccorso per intossicazioni da oppiodi, al monitoraggio dell’erogazione a carico del Ssn attraverso le farmacie di prodotti appartenenti alle categorie Atc N02AA01 (Morfina), N02AE01 (Buprenorfina), N02AB03 (Fentanyl), N02AA05 (Ossicodone), N02AA55 (Ossicodone-associazioni) e N02AA03 (Idromorfone)..
Dal Ministero poi, nei giorni scorsi, sono stati anche sollecitati gli operatori sanitari, farmacisti inclusi, a monitorare, nei pazienti, la possibilità di esposizione ai fentanili, vigilando su sintomi che possano essere ricondotti a tale sostanza: rilassamento, euforia, riduzione del dolore, sedazione, confusione, sonnolenza, vertigini, nausea e vomito, ritenzione urinaria, costrizione pupillare e depressione respiratoria. 
Il mix con xilazina: la droga degli zombie. I decreti ministeriali
Alla luce di quanto sta avvenendo da tempo soprattutto negli Usa, la preoccupazione è rivolta poi agli effetti della cosiddetta “droga degli Zombie”, che, chiarisce l’Iss, non corrisponde «al Fentanyl da solo o una preparazione di eroina tagliata con il Fentanyl: si definisce tale una preparazione di eroina o di Fentanyl tagliati con la xilazina, anestetico e miorilassante veterinario, al momento utilizzato pochissimo in Italia, ma impiegato dal mercato illecito per conferire più potenza alla preparazione, con costi minori. La xilazina produce delle ulcere cutanee negli arti superiori ed inferiori, soprattutto dove avviene l’iniezione delle preparazioni di strada da eroina. Origina da queste ulcerazioni profonde il nome utilizzato per definire questa droga».

Proprio su questa sostanza, nei giorni scorsi, è stata alzato il grado di allerta al 3 da parte del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri ed è in vigore dal 18 aprile il decreto del ministero della Salute (del 27 marzo 2024) che inserisce la sostanza nella tabella I e nella tabella dei medicinali sezione A, nonché i medicinali a base di xilazina per uso veterinario nella tabella dei medicinali sezione D. Un provvedimento che si è reso necessario, appunto, in considerazione dei rischi connessi alla diffusione sul mercato internazionale della xilazina come adulterante. D’altra parte, aveva sottolineato il Ministero nel provvedimento, la sostanza può «determinare importanti effetti cardiovascolari che si aggravano all’aumentare della dose (ipertensione transitoria, bradicardia, aritmie cardiache e ipotensione) e con la somministrazione endovenosa si può determinare una concentrazione plasmatica eccessivamente alta, con effetti clinici imprevedibili fino al decesso. Con l’esposizione a xilazina possono verificarsi anche effetti sul sistema nervoso centrale, depressione respiratoria, sintomi endocrini e sintomi aggiuntivi (miosi)». Tale «potente anestetico, noto anche con il nome di strada di “Tranq”, è stato utilizzato come agente di taglio, con farmaci oppioidi come eroina o fentanyl, agendo come sinergico dell’effetto dell’oppioide con un aumento della mortalità da overdose rispetto al solo oppioide. In Italia, il primo decesso per overdose associato all’uso di xilazina è stato segnalato nella a luglio 2023». 

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.farmacista33.it/aggiornamento-professionale/29062/farmaci-e-stupefacenti-gli-strumenti-per-prevenire-abuso-e-uso-improprio-ruolo-dei-farmacisti.html?ids=aggiornamento-professionale&id=29062