Dipendenti sanitari, il 46% è in tilt

Dipendenti sanitari, il 46% è in tilt

2 Luglio 2025 Off Di La Redazione

In Italia, il burnout è particolarmente grave tra i lavoratori in prima linea e i settori che richiedono un impegno emotivo elevato.

Burnout nella sanità: una categoria ad alto rischio
Il 46% dei dipendenti sanitari in Italia lavora in condizioni di stress cronico. Si tratta della seconda categoria professionale più colpita dal burnout, subito dopo i lavoratori del settore privato. Le lunghe ore di lavoro (indicate dal 24% degli intervistati come una causa di stress) e la mancanza di riconoscimento (39%) sono fattori particolarmente frequenti in ambito sanitario. A questi si aggiungono carichi di lavoro eccessivi (34%) e una gestione percepita come inefficace (31%). È una combinazione che logora lentamente la salute mentale degli operatori sanitari, compromettendo il loro benessere e, indirettamente, la qualità delle cure offerte ai pazienti.

Le principali fonti di stress nei luoghi di lavoro italiani
Secondo l’indagine, il burnout in Italia è alimentato da una serie di fattori sistemici. Il 39% degli intervistati cita la mancanza di riconoscimento come la causa principale di stress, mentre il 34% denuncia carichi di lavoro eccessivi o irrealistici. Anche la retribuzione gioca un ruolo chiave: il 32% degli italiani ritiene che stipendio e benefit non siano adeguati agli sforzi richiesti. A seguire, la cattiva leadership (31%) e l’equilibrio precario tra lavoro e vita privata (22%) contribuiscono a rendere il contesto lavorativo più fragile e meno sostenibile nel lungo periodo.

Giovani, precari e senza tutele: il burnout colpisce anche le nuove generazioni
Tra i lavoratori più giovani, il quadro appare ancora più critico. Nella fascia 18–24 anni, il 38% segnala le lunghe ore di lavoro come principale fonte di stress, un dato ben al di sopra della media nazionale (24%). L’insicurezza lavorativa (11%) e la mancanza di opportunità di crescita (18%) pesano maggiormente su chi è all’inizio del proprio percorso professionale. In un mercato che richiede flessibilità e iperadattamento, ma offre scarse tutele, il rischio di esaurimento mentale è concreto e diffuso anche tra chi è appena entrato nel mondo del lavoro.