Demansionamento infermieristico e carenza di OSS: il caso ASL Napoli 3 Sud
19 Dicembre 2025L’attuale quadro normativo della Professione Infermieristica è assolutamente chiaro e preciso nel descrivere la mansione dell’ infermiere. È tuttavia evidente che nella prassi quotidiana non sempre lo stesso esercita il suo mandato prioritario o è messo in condizioni di farlo, ovvero quello di essere il responsabile dell’assistenza infermieristica. Ciò si esplica sia nel seguire lapianificazione dei percorsi e degli interventi prescritti da praticare agli assistiti, che nel processo di attribuzione al personale di supporto di tutte le pratiche ausiliarie.
La domanda sorge spontanea , quanto di piu in questi giorni , per un inferimere svolgere mansioni di oss è o non è demansionamento?
Negli ultimi mesi una serie di richieste di risarcimento legali per pratiche di demansionamento ha investito l’Asl Napoli 3 sud.
Da rilevare la carenza cronica di personale inquadrato come operatore socio sanitario di base e la relativa assegnazione nei reparti dei presidi ospedalieri del territorio . Lo stato di emergenza per mancanza di questo personale fa si che le mansioni degli stessi vengano svolte dagli infermieri che ora stanno chiedendoun risarcimento per il demansinamento . Sta accadendo nell’Asl Napoli 3 sud dove una parte degli infermieri di alcuni p.O. si stanno mobilitando da tempo assistiti direttamente da legali privati senza alcun intervento della parte sindacale che dovrebbe mediare in questi casi intervenendo sulle strutture preposte.
La penuria di personale o.s.s. che svolge mansioni di base ovvero l’assistenza diretta all’ammalato, l’igiene, il benessere dei ricoverati, l’assistenza al vitto e bisogni primari, ha comportato che in alcuni presidi le stesse mansioni fossero svolte nei periodi di assenza, scadenza contrattuale, mancanza di rinnovi degli ossdagli stessi infermieri.
Ordunque senza entrare nei meandri di sentenze giurisprudenziali sulla prevalenza del lavoro e sullo svolgimento dello stesso come attività prevalente che sottrae spazio alla professionalità e dignità di questi professionisti.
Certo è che bisognrebbe per migliorare tutto l’assistenza generale degli ammalati evitare l’abuso da parte delle direzioni sanitarie difar svolgere mansioni inferiori consapevoli che questo va alla fine a peggiore il livello di qualità del servizio ampiamente dimostrabile dalle continue segnalazioni che arrivano da parte degli degenti che richiedono sia un assistenza sanitaria tempestiva e dedicata che nel contempo una dignitosa gestione della loro persona.
In un momento in cui si assiste al passaggio da sanita pubblica in sanità privata , la carenza di personale specializzato medici ed infermieri che richiedono formazioni specifiche e oggi lauree dedicate soggette al deprecabile e oramai anacronistico blocco del numero chiuso, fa si che invece il personale di supporto sia reperibile oggi sul mercato del lavoro, piu facilmente in quanto necessità di percorsi professionali e di studio piui brevi
Far svolgere mansioni inferiori cioè quelle di supporto , significa adibire personale con formazione professionale sanitaria elevata, sottraendoli dai compiti primari di assistenza ai malati. Se associamo questo alla carenza di medici ci rendiamo conto che il collasso delle strutture sanitarie pubbliche campane potrebbe essere evitato in parte con una corretta politica del personale evitando quei sovraccarichi di lavoro che ledono l’equilibriopsicofisico del personale. In ogni caso L’ASL dovrebbe comunque avere per ogni p.o. e per ogni reparto una pianta organica che andrebbe rispettata , tenendo conto di orari , posti letto, personale ed emergenze.
Resta chiari che proprio nelle emergenze di questi anni gli infermieri del p.o dell’asl napoli 3 non si sono mai tirati indietro nella gestione delle mansioni complementari supportando e sopportando anche ricadute sullo stress per i carichi di lavoro da gestire consapevoli del loro ruolo svolto su un territorio ampiamente popolato.
Sicuramente se la gestione di vertenze di servizio di questo tipo richiede tempo e soprattutto impegni economici , resta chiaro allora che una governo piu attento del personale, eviterebbe sprechi e disservizi. Alla fine chi paga ciò , sono i ricoverati che non hanno un servizio accurato e le casse della Regione che vengono depauperate da una gestione poco attenta del Servizio Sanitario pubblico


