
Ddl prestazioni sanitarie, Anaao: servono medici non nuove professioni
28 Maggio 2025Nel corso delle audizioni informali presso la Commissione Affari Sociali della Camera sul disegno di legge “Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria”, l’Anaao Assomed ha lanciato un messaggio chiaro: il problema del Servizio sanitario nazionale non è l’inquadramento delle professioni, ma la carenza drammatica di personale medico.
“La priorità non è ridefinire i confini professionali, ma riportare medici negli ospedali e nei pronto soccorso”, ha dichiarato il sindacato dei medici dirigenti, sottolineando come l’attuale situazione sia aggravata dalla fuga di professionisti dal sistema pubblico e da un numero insufficiente di nuove leve. L’Anaao ha evidenziato il rischio che l’ipotesi di ampliare competenze ad altre figure sanitarie, senza una chiara governance, possa compromettere la qualità delle cure e aumentare la frammentazione dell’assistenza.
Sulla stessa linea, Nursind ha espresso apprezzamento per il riconoscimento dell’autonomia professionale infermieristica, ma ha chiesto maggiore chiarezza sul perimetro delle competenze e un rafforzamento delle condizioni contrattuali. Il sindacato infermieristico ha inoltre ribadito la necessità di percorsi di carriera definiti e di valorizzazione reale del ruolo, senza sovrapposizioni con funzioni mediche.
E’ stata audita anche la Fiaso, che ha posto l’accento sul nodo dell’appropriatezza delle prestazioni. “Con l’attuale sistema, il 40% della diagnostica per immagini risulta inappropriata”, ha dichiarato Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Secondo Fiaso, il principio dell’appropriatezza contenuto nel ddl è fondamentale per garantire sostenibilità e qualità nell’erogazione delle cure, evitando sprechi e assicurando che ogni paziente riceva ciò di cui ha effettivamente bisogno.
Il disegno di legge, già approvato dal Senato, si trova ora all’esame della Camera.