Cronicità in aumento in Italia, Iss: colpito il 57% degli over 65

Cronicità in aumento in Italia, Iss: colpito il 57% degli over 65

4 Luglio 2025 Off Di Pasquale De Rosa

In Italia, le malattie croniche interessano una quota rilevante della popolazione. Secondo i dati aggiornati 2023-2024 delle sorveglianze PASSI e PASSI d’Argento, pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, il 18% degli adulti tra 18 e 69 anni convive con almeno una patologia cronica. La percentuale sale drasticamente tra gli over 65, raggiungendo il 57%, e tra questi 1 su 4 ha almeno due malattie croniche.

Tra gli adulti, le malattie più frequentemente diagnosticate sono le patologie respiratorie croniche (6%), cardiovascolari, diabete (5%) e tumori (4%). Più rare, ma presenti, sono le malattie epatiche, l’insufficienza renale e l’ictus (1%). L’incidenza cresce con l’età: dal 7% tra i 18-34enni al 29% tra i 50-69enni. Le disuguaglianze socioeconomiche sono marcate: la cronicità colpisce il 29% di chi ha molte difficoltà economiche e il 33% di chi ha un basso livello di istruzione.

Anche la policronicità – la presenza simultanea di due o più malattie – interessa il 4% degli adulti, salendo all’8% nella fascia 50-69 anni, e raggiunge l’11% tra i soggetti economicamente più fragili.

L’analisi regionale non mostra un chiaro gradiente geografico: prevalenze elevate si registrano in regioni del Sud come la Sardegna (26%), ma anche nel Friuli-Venezia Giulia (22%) e nelle Marche (23%). Tuttavia, nel tempo si osserva un’inversione: se dal 2008 la media nazionale è rimasta stabile, nelle regioni del Nord si è assistito a un aumento, mentre nel Sud le percentuali sono diminuite. Oggi, la cronicità appare più diffusa proprio al Nord.

Tra gli over 65, il 57% riferisce almeno una diagnosi di malattia cronica: il 27% soffre di cardiopatie, il 20% di diabete, il 16% di malattie respiratorie croniche e il 13% di tumori. Anche la policronicità è diffusa: riguarda 1 anziano su 4, e cresce significativamente con l’età, passando dal 16% nella fascia 65-74 anni al 37% oltre gli 85 anni. Incide fortemente anche la condizione sociale: colpisce il 38% di chi ha difficoltà economiche e il 30% di chi ha un basso titolo di studio, contro il 19% tra chi non presenta tali svantaggi.

Nel biennio 2023-2024 si rilevano anche differenze di genere: la policronicità è più alta negli uomini (24%) rispetto alle donne (21%). A livello territoriale, invece, si conferma una maggiore incidenza al Centro (60%) e al Sud (60%) rispetto al Nord (53%). Un andamento analogo si osserva per la policronicità, più elevata al Centro (25%) e al Sud (24%) rispetto al Nord (19%).

Infine, rispetto agli anni pre-pandemici, si nota una diminuzione dei casi di policronicità. Dopo un picco nel 2019 (62%), la quota di over 65 con almeno una diagnosi cronica è scesa sotto il 56% nel 2024. Un dato che potrebbe riflettere cambiamenti nella raccolta delle informazioni durante la pandemia, ma anche l’effetto di selezione naturale o un diverso accesso ai servizi sanitari negli anni più recenti.