
Collaboratore di studio medico, figura essenziale ma non riconosciuta
25 Luglio 2025Nella trama silenziosa ed essenziale della medicina di prossimità, c’è una figura che ogni giorno tiene in piedi lo studio medico, accoglie pazienti, gestisce criticità, media flussi di dati e parole. Ma non ha un albo, non ha un profilo giuridico definito, e raramente è citata nelle riforme:
è il Collaboratore di Studio del Medico di Medicina Generale (CdS/MMG).
A incarnare con forza, competenza e visione questo ruolo è la Dott.ssa Giuseppina Iannone, laureata in Economia Aziendale, specializzata in Scienze Economiche,
qualificata OSA–OSS–OSSS, e fresca di Master in Management Sanitario.
Da oltre 15 anni, lavora in Campania in uno studio MMG, ASL Napoli 1 Centro
rappresentando un modello di competenza ibrida: sanitaria, organizzativa e relazionale.
Una figura essenziale ma non riconosciuta
Nonostante le sue responsabilità crescenti — gestione CUP, Sinfonia, FSE, richiami vaccinali, supporto al triage — il Collaboratore di Studio non ha un inquadramento normativo nazionale, né un profilo regionale definito.
L’ACN triennio 2019–2021, firmato nel 2024, riconosce la figura economicamente
(art. 59, lett. B) ma non la descrive, non la qualifica, non la tutela.
In Campania, il Decreto n. 87/2013, che disciplina gli accordi regionali per la medicina generale, prevede l’impiego di personale di supporto, ma senza un mansionario, senza formazione obbligatoria, senza linee guida.
“Collaborazione Aumentata”: la Tesi che può Cambiare il Paradigma
La Dott.ssa Iannone ha scelto di portare questa lacuna strutturale al centro della sua tesi di Master:
“Collaborazione Aumentata:
il Collaboratore di Studio e l’Intelligenza Artificiale
nella Medicina Territoriale della Regione Campania”.
L’idea chiave è potente:
“Non un Segretario né un Infermiere”, ma una figura tecnico-organizzativa dotata di:
- Competenze digitali (CUP, FSE, Sinfonia, IA per agenda e triage);
- Capacità relazionali (accoglienza, counselling, supporto agli anziani);
- Ruolo strategico nei team multiprofessionali (ADI, cronicità, Case della Comunità).
Il CdS, in questo modello, non è un “aiuto” ma un nodo centrale, che tiene insieme organizzazione, accessibilità, efficienza e umanità.
Indicatori concreti di valore
Nel progetto di Iannone, l’impatto del Collaboratore è misurato con indicatori (KPI) chiari:
Indicatore | Valore atteso |
---|---|
Riduzione tempo amministrativo per MMG | –30% |
Aumento follow-up proattivi gestiti | +50% |
Richiami automatizzati eseguiti correttamente | +40% |
Livello soddisfazione MMG e CdS | ≥80% |
Presenze CdS in ADI/FSE | ≥70% |
“Il Collaboratore non sostituisce il medico. Lo libera. Lo potenzia. E restituisce tempo alla cura.” – afferma Iannone.
Regione Campania: Grande potenziale, ma ancora senza regole
La Regione Campania ha già approvato strumenti fondamentali (FSE 2.0, Sinfonia), ma l’anello mancante è proprio il personale che li gestisce quotidianamente:
i Collaboratori di Studio.
Mentre altre Regioni (Veneto, Emilia-Romagna) stanno già definendo percorsi formativi regionali per il CdS, in Campania manca:
- Un profilo professionale regionale;
- Un percorso di formazione certificato;
- Un modello organizzativo integrato nelle AFT/UCCP/Case della Comunità.
Cosa propone la Dott.ssa Iannone
- Riconoscimento regionale del Collaboratore di Studio
come figura tecnico-organizzativa
- Percorso formativo ASL certificato
con moduli su digitale, IA, comunicazione, workflow integrati;
- Inserimento formale nei team territoriali
con mansionario chiaro, deleghe sicure e responsabilità tracciabili;
- Finanziamento strutturato
tramite fondo capitario ACN, fondi PNRR, PRP o bandi digitalizzazione.
Non solo digitale:
competenza umana, prossimità, memoria relazionale
Nessuna IA, nessun sistema informatizzato può sostituire l’empatia, la conoscenza del territorio e il legame con l’utenza di un buon Collaboratore di Studio.
La Dott.ssa Iannone ne è l’esempio vivente:
- Conosce i pazienti per nome;
- Li guida tra le complessità digitali;
- Traduce in umanità i protocolli informatici.
“Il Collaboratore di Studio è la porta d’ingresso alla sanità territoriale.
Se funziona, tutto scorre.
Se manca, il sistema si inceppa.”