Clima e inquinamento, dermatologi: la pelle è sotto attacco

Clima e inquinamento, dermatologi: la pelle è sotto attacco

17 Giugno 2025 Off Di La Redazione

Il cambiamento climatico rappresenta una crescente emergenza anche per la salute della pelle e la Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST) lancia l’allarme: l’esposizione a temperature estreme, inquinamento atmosferico e alterazioni ambientali sta aggravando il rischio di patologie cutanee, anche gravi.

Aumentano i danni provocati dai raggi UV, amplificati dalla riduzione dello strato di ozono. Secondo le stime, ogni calo dell’1% dello spessore dell’ozono si traduce in un incremento dell’1-2% dei melanomi, del 4,6% dei carcinomi squamosi e del 2,7% dei carcinomi basocellulari. “Le radiazioni ultraviolette sono un noto fattore di rischio per i tumori della pelle – spiega Annunziata Dattola, docente alla Sapienza di Roma e segretaria generale dell’International Congress of Dermatology – e la loro intensificazione rappresenta un’emergenza sanitaria”.

Non solo il sole: anche l’inquinamento atmosferico è un fattore aggravante. La pelle, costantemente esposta all’ambiente, risente dell’aumento di particolato, ossidi di azoto e sostanze tossiche, con un impatto diretto su condizioni come acne, eczema, dermatiti e infiammazioni croniche. “L’inquinamento – prosegue Dattola – aggrava patologie esistenti e può favorire l’insorgenza di nuove malattie cutanee, rendendo la pelle più vulnerabile a infezioni e allergie”.

Il cambiamento climatico influisce anche sulla diffusione di allergeni, come pollini e muffe. Temperature elevate e alti livelli di CO₂ aumentano la presenza di piante allergeniche. Allo stesso tempo, l’umidità e le precipitazioni favoriscono la proliferazione di acari e muffe, con aggravamenti delle dermatiti atopiche, in particolare in età pediatrica. Studi internazionali riportano un aumento significativo delle riacutizzazioni in contesti urbani e in seguito a eventi meteorologici estremi.

Anche il freddo rappresenta un rischio: in Cina, le visite per dermatite atopica aumentano del 160% quando le temperature scendono sotto lo zero. In Giappone, una pressione atmosferica più bassa è stata associata a un incremento del 26% del rischio di dermatite nei bambini sotto i tre anni.

Il tema sarà al centro del Congresso nazionale SIDeMaST – Special Edition 2025, che si svolgerà a Roma dal 18 al 21 giugno all’interno del XIV International Congress of Dermatology.

“Gli effetti del clima sulla pelle sono molteplici e interconnessi – dichiara Giuseppe Argenziano, presidente SIDeMaST –. Serve un approccio integrato che combini prevenzione dermatologica, protezione ambientale e politiche sanitarie. È fondamentale rafforzare la ricerca scientifica e promuovere strategie educative per prevenire patologie e tutelare la salute della pelle in un contesto ambientale sempre più critico”.

 

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/64699/cambiamenti-climatici-e-inquinamento-dermatologi-la-pelle-e-sotto-attacco