Cisl-Fp Salerno, le criticità della sanità nel Vallo di Diano

Cisl-Fp Salerno, le criticità della sanità nel Vallo di Diano

14 Maggio 2025 Off Di La Redazione

La sanità nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno, si trova oggi ad affrontare sfide significative che richiedono un’attenzione particolare ed urgente da parte di tutti gli attori coinvolti. I servizi ospedalieri sono sotto pressione e la carenza di personale, insieme ad infrastrutture inadeguate, crea un quadro preoccupante. È fondamentale che i cittadini possano contare su una sanità pubblica che funzioni in modo efficace ed accessibile – dichiara Miro Amatruda – segretario generale della CISL FP Salerno. Il dirigente sindacale ha aperto il dibattito alla presenza di tutti i sindaci del territorio e dei consiglieri regionali, evidenziando i temi meritevoli di un confronto approfondito tra le istituzioni: abbiamo bisogno di allearci con tutti i sindaci e gli attori locali per affrontare e risolvere le problematiche. È fondamentale giocare una partita chiave per il territorio del Vallo di Diano. Il segretario della CISL FP di Salerno ha inoltre sottolineato come la spesa sanitaria per l’assunzione di personale sia rimasta ferma al 2004, con una riduzione dell’1,4%, mentre la popolazione invecchia e le necessità aumentano. Questa situazione – incalza Miro Amatruda – è insostenibile. A Sapri, ad esempio, abbiamo dovuto manifestare perché il punto nascita più vicino è l’ospedale di Vallo. Un altro tema affrontato da Amatruda è stato quello delle liste di attesa: in provincia i tempi di attesa non mostrano segni di miglioramento. Nonostante l’Asl Salerno stia bandendo numerosi concorsi, la carenza di personale rimane un problema grave. È necessario porre attenzione sul fatto che, mentre nelle città più grandi gli ospedali hanno specializzazioni specifiche, nelle aree interne come il Vallo di Diano gli ospedali distano chilometri l’uno dall’altro, rendendo difficile l’accesso ai servizi. È quindi necessario funzionare a 360 gradi senza chiusure di servizi. La CISL FP ha anche parlato dei fondi investiti dal PNRR, dichiarando: la medicina territoriale porterà alla costruzione di strutture magnifiche, ma senza un adeguamento del personale al fabbisogno assistenziale, queste cattedrali rimarranno vuote. Non possiamo permetterci di esternalizzare i servizi. È imperativo investire nel nostro personale. Ha invitato a un confronto sindacale serio per attuare un’efficienza reale: la nostra regione non ha poteri magici per risolvere i problemi, ma ha l’obbligo di avviare un dialogo costruttivo con le parti sociali che potrebbe portare a ricercare e trovare soluzioni condivise. Non è una questione politica, ma è una questione di sanità e la sanità va salvata. Sulla questione è intervenuto anche il segretario provinciale con delega alla sanità per la CISL FP – Alfonso Della Porta – che ha ribadito l’importanza di una sanità vicina ai cittadini, annunciando che 5 milioni di euro sono stati destinati per l’adeguamento sismico del plesso di Polla, ma al momento i lavori sono fermi. La CISL FP ha già sollecitato l’immediato sblocco e ha proposto un accordo con la parte pubblica per un aumento salariale per chi lavora nelle zone disagiate. Molto è stato fatto, ma occorre fare ancora di più,” ha concluso il dirigente.
Nel corso del dibattito, sono intervenuti anche i rappresentanti sindacali e delegati della RSU della CISL FP del Vallo di Diano –  Giuseppe Procaccio, Gianfranco Climaco, Antonio Cervone, Vincenzina Cirigliano, Vincenzo D’Alto, Luigi D’Alessio, Vincenzo Forte e Lorenzo Conte coordinatore del settore per l’Area Centro Sud – i quali esprimendo gratitudine verso i sindaci per il loro supporto quotidiano, hanno sottolineato che, dopo la chiusura del tribunale, è fondamentale lavorare sodo per affrontare le numerose sfide, tra cui l’attivazione e lo smaltimento delle liste di attesa, l’annosa carenza di personale e la scarsa comunicazione tra i vari servizi e gli utenti. Anche i consiglieri regionali e i sindaci hanno contribuito al dibattito, evidenziando l’esigenza di un dialogo unito e costruttivo, con particolare riguardo alla scarsità di risorse umane per gli ospedali di comunità, che sono stati chiusi dal 30 luglio 2024, in uno alla necessità di affrontare il sovraffollamento del pronto soccorso e delle liste d’attesa che risultano sature. Pur riconoscendo che la sanità delle aree interne presenta delle difficoltà, alcuni progressi sono stati fatti, e l’azienda sta lavorando per far arrivare risorse umane e arginare le problematiche attuali. Alla fine dell’incontro, è stata convenuta l’importanza di agire per affrontare e migliorare queste sfide, garantendo un futuro sostenibile per la sanità nel Vallo di Diano. Solo attraverso un impegno collettivo e un dialogo costruttivo da parte di sindaci, consiglieri regionali e sindacato possiamo sperare di costruire una sanità pubblica che risponda efficacemente alle esigenze di tutta la comunità di riferimento.