Certificati medici a distanza, che cosa cambia per i medici e come funzionerà

Certificati medici a distanza, che cosa cambia per i medici e come funzionerà

16 Ottobre 2025 Off Di La Redazione

Con l’approvazione definitiva del Decreto Semplificazioni, il certificato medico per assenza dal lavoro potrà essere rilasciato anche a distanza, tramite televisita. La novità è contenuta nell’articolo 22 del provvedimento, che modifica l’art. 55-quinquies del D.Lgs. 165/2001, equiparando la certificazione effettuata da remoto a quella tradizionale in presenza.

Il nuovo sistema, che punta a integrare la telemedicina nei procedimenti amministrativi, riguarda in una prima fase i dipendenti pubblici. Per i lavoratori del settore privato, l’estensione della misura dovrà essere oggetto di successivi interventi normativi.

Il testo stabilisce che il certificato possa essere redatto “anche mediante consulto a distanza”, ma la piena operatività dipenderà da un accordo tra Stato e Regioni, chiamato a definire modalità, strumenti e casi di applicazione della “telecertificazione”.

Fino all’adozione del decreto attuativo del Ministero della Salute, restano valide le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente, salvo eccezioni già previste per la televisita effettuata in sicurezza e tracciabilità.

L’attuale normativa prevede infatti che la certificazione telematica sia possibile solo per l’invio del documento all’Inps e al datore di lavoro, mentre il contenuto deve basarsi su una valutazione clinica diretta. La visita può avvenire in presenza o, in casi selezionati, da remoto, purché il medico conosca il paziente, la condizione clinica lo consenta e la piattaforma utilizzata sia conforme agli standard di sicurezza dei dati sanitari.

Il nuovo decreto introduce dunque la possibilità di redigere il certificato anche tramite videochiamata, ma con requisiti che garantiscano identificazione certa del paziente, sicurezza delle informazioni, validità legale del documento e tracciabilità della visita.

Sul piano operativo, restano diversi nodi da sciogliere: quali condizioni cliniche potranno essere certificate a distanza, quali strumenti saranno riconosciuti come idonei e come verrà gestita la responsabilità professionale in caso di contestazioni.

La Fnomceo accoglie la norma con cautela. “Non sarà una vera semplificazione per il lavoro dei medici – ha spiegato Guido Marinoni, componente del Comitato centrale della Federazione –. Anche per la certificazione a distanza sarà necessario constatare lo stato di salute del paziente. È prevedibile che si dovranno usare piattaforme certificate, come quella di Agenas, ma certamente non strumenti non autorizzati come WhatsApp”.

Marinoni sottolinea inoltre che la misura “non alleggerisce il carico burocratico, ma apre un tema complesso di infrastrutture e responsabilità”.

Una possibile alternativa, già adottata in altri Paesi europei, sarebbe quella dell’auto-attestazione delle assenze brevi, accordata direttamente tra datore di lavoro e dipendente, senza l’intervento del medico certificatore.

La piena applicazione della norma richiederà dunque una fase di definizione tecnica e regolamentare, durante la quale le modalità di certificazione rimarranno quelle attuali.

 

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/65733/certificati-medici-a-distanza-che-cosa-cambia-per-i-medici-e-come-funzionera