Case di comunità, le Regioni definiscono orari e compiti dei medici di famiglia

Case di comunità, le Regioni definiscono orari e compiti dei medici di famiglia

16 Settembre 2025 Off Di La Redazione

La Conferenza delle Regioni ha approvato le Linee di indirizzo che regolano l’attività oraria dei medici del ruolo unico di assistenza primaria nelle Case della comunità. Il documento stabilisce il modello organizzativo, i turni di presenza e le responsabilità professionali nell’ambito della nuova rete territoriale.

Le Case di comunità sono individuate come nodi fisici di prossimità e di integrazione tra servizi sanitari, sociosanitari e sociali. Le Unità complesse di cure primarie (Uccp) dovranno trovare collocazione prioritaria nelle strutture hub, mentre le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) si raccordano alle Uccp di riferimento. Il collegamento con ospedali di comunità, Centrali operative territoriali, numero unico 116117, farmacie dei servizi e reti sociali completa la rete assistenziale.

Il documento conferma la presenza medica h24 e sette giorni su sette nelle Case di comunità hub, ridotta a dodici ore per sei giorni alla settimana nelle spoke. L’attività dei medici del ruolo unico è articolata in due componenti: l’assistenza agli assistiti con apertura di studio e l’attività oraria distrettuale, assegnata dalle aziende sanitarie. I turni sono definiti a livello di distretto, secondo principi di equità e in relazione al numero di scelte degli assistiti.

Le Case di comunità integrano anche le sedi della continuità assistenziale per bisogni non differibili, con accesso diretto dei cittadini o tramite invio dalle Centrali operative. Le prestazioni includono visite mediche con strumentazione diagnostica di base, supporto alla presa in carico di pazienti con bisogni complessi, assistenza a non residenti e attività occasionali. Sono esclusi i casi che richiedono gestione ospedaliera immediata.

Accanto alle urgenze territoriali, è prevista la presa in carico della cronicità e delle fragilità, in collaborazione con infermieri e specialisti. L’attività è programmata su base aziendale e regionale e comprende follow-up, monitoraggio clinico e interventi di prevenzione. La stratificazione della popolazione per bisogni di salute e la medicina di iniziativa sono indicate come strumenti per ridurre la domanda ospedaliera.

Le Case di comunità dovranno essere dotate di diagnostica di primo livello e dispositivi compatibili con la Piattaforma nazionale di telemedicina e il Fascicolo sanitario elettronico, per favorire teleconsulti e condivisione dei dati clinici. Le aziende sanitarie sono responsabili dell’assegnazione delle sedi, della programmazione dei turni e dei piani formativi a supporto dei professionisti coinvolti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: https://www.doctor33.it/articolo/65423/case-di-comunita-le-regioni-definiscono-orari-e-compiti-dei-medici-di-famiglia