Casa circondariale “Antonio Caputo”, forti criticità organizzative e carenze di organico

Casa circondariale “Antonio Caputo”, forti criticità organizzative e carenze di organico

24 Aprile 2024 Off Di La Redazione

Criticità organizzative e carenze di organico sono alcuni dei punti problematici emersi durante la visita effettuata ieri alla Casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno da una delegazione sindacale della Fp-Cgil Penitenziaria.
La delegazione era composta dal coordinatore nazionale Mirko Manna, dal coordinatore regionale Orlando Scocca, dal segretario generale della Fp Cgil Salerno Antonio Capezzuto, da Enrico D’Ambola e Daniele Giacomaniello.
Il carcere di Salerno è tra i più sovraffollati della Campania con circa 550 persone detenute su 370 previste (+46 per cento), con il personale di Polizia Penitenziaria senza grosse sofferenze di organico anche se nel ruolo dei sovrintendenti la carenza è del -75 per cento – ha sottolineato la delegazione.
Durante l’incontro con la Direzione è stata ribadita la necessità di ripristinare la caserma agenti maschile, di individuare un’altra collocazione della caserma femminile perché quella attuale è posta sopra il reparto detentivo e non è dignitosa per il personale e abbiamo sollecitato alla Direzione dell’istituto di insistere con i vertici dell’amministrazione penitenziaria affinché ci sia un’ulteriore incremento del personale di Polizia assegnato al carcere salernitano. Abbiamo avuto modo di riscontrare che, dopo il nostro intervento sindacale per gli interventi necessari nella terza sezione, la Direzione si è adoperata in poco tempo per realizzare gli interventi strutturali richiesti – ha evidenziato in una nota il sindacato.
La Fp Cgil Polizia Penitenziaria ha preso l’impegno per sollecitare il DAP sulla necessaria ricollocazione dei detenuti affetti da patologie psichiatriche presso altre sedi che certamente non possono rimanere nei circuiti ordinari poiché sono diventati oggettivamente un gravoso problema da gestire: sono persone che hanno necessità di cure psichiatriche che non possono certo essere eseguite dalla Polizia lenitenziaria. Infine la sigla sindacale ha chiesto di dare seguito allo scorrimento della graduatoria per il locale “spaccio agenti”.