Cardiologia “Ruggi”, la Fp Cgil: grave carenza infermieri e Oss

Cardiologia “Ruggi”, la Fp Cgil: grave carenza infermieri e Oss

5 Maggio 2025 Off Di La Redazione

Non solo personale infermieristico, a mancare in Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno è anche il personale OSS. La denuncia arriva dalla FP CGIL attraverso una nota del segretario generale Antonio Capezzuto indirizzata ai vertici aziendali.
Il reparto gestisce stabilmente 23 pazienti ricoverati, a fronte di una dotazione ufficiale di 20 posti letto, con la presenza sistematica di 3 posti aggiuntivi sempre occupati. Questo dato, ormai strutturale, impatta direttamente sulla qualità dell’assistenza erogata e sulla tenuta organizzativa del personale in servizio. La natura altamente specialistica e clinicamente impegnativa del reparto di Cardiologia – che richiede assistenza continua, monitoraggio costante, gestione di pazienti complessi e acuti – rende indispensabile un’adeguata dotazione di personale per garantire sicurezza e qualità nelle cure – si legge.
Ad oggi, la situazione del personale è la seguente:
In organico risultano 22 infermieri e 9 OSS;
Tuttavia, sono assenti 4 infermieri (per infortunio, malattia e due gravidanze a rischio, ad oggi ancora non oggetto di sostituzione temporanea);
Inoltre, 2 OSS risultano non pienamente operativi, uno per limitazioni e uno per ricovero.
Questa condizione di carenza, non addebitabile al personale, rende estremamente difficoltosa la copertura dei turni e la gestione quotidiana delle attività, mettendo a rischio sia la tenuta del personale sia il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – prosegue.
La FP CGIL ritiene necessario e urgente un intervento strutturale da parte della Direzione, attraverso l’attivazione immediata delle graduatorie aziendali disponibili per la sostituzione del personale assente e per il rafforzamento del contingente infermieristico e OSS attualmente in servizio.
Non intervenire tempestivamente rischia di compromettere seriamente la qualità dell’assistenza e il benessere psicofisico degli operatori – si legge ancora nella nota.
Si richiede, inoltre, l’attivazione di un tavolo di confronto per monitorare l’evoluzione della situazione e valutare misure organizzative che rispondano alla reale intensita assistenziale del reparto – conclude.