Calcolosi renale e insufficienza renale acuta, l’estate mette alla prova i reni

Calcolosi renale e insufficienza renale acuta, l’estate mette alla prova i reni

25 Giugno 2025 Off Di La Redazione

Con l’arrivo della stagione estiva, aumenta il rischio per la salute dei nostri reni. Il caldo, la sudorazione e la disidratazione rappresentano pericoli concreti che possono favorire la comparsa di calcoli renali e peggiorare la funzione renale, fino a provocare casi di insufficienza renale acuta. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Nefrologia (SIN), che invita la popolazione a mantenere una corretta idratazione per proteggere questi organi vitali. Secondo i dati più recenti, la prevalenza della calcolosi renale (o litiasi renale) nella popolazione italiana oscilla tra il 6,8% e il 10,1%, con un’incidenza maggiore tra i 30 e i 60 anni, soprattutto negli uomini. Le recidive sono frequenti: tra il 30% e il 50% dei pazienti può andare incontro a nuovi episodi entro 5-10 anni dal primo. Non è un caso che proprio durante i mesi estivi si registrino i picchi più alti di calcolosi e insufficienza renale acuta, un trend aggravato dai cambiamenti climatici e dalle sempre più lunghe ondate di calore.

“La disidratazione, accentuata dal caldo e dalla sudorazione, è uno dei principali fattori di rischio – spiega il presidente della SIN, Luca De Nicola – Quando il corpo perde troppi liquidi e sali minerali, le urine si concentrano e aumenta la possibilità di formazione dei calcoli. Nei casi più gravi, soprattutto tra gli anziani, questa condizione può evolvere in insufficienza renale acuta, con conseguenze anche molto gravi”. I calcoli renali sono composti per l’80-90% da ossalato o fosfato di calcio, mentre sono più rari quelli formati da acido urico, struvite o cistina. I calcoli di piccole dimensioni possono essere eliminati spontaneamente con l’ausilio di terapie farmacologiche, mentre quelli più grandi richiedono trattamenti specifici come la litotrissia o, in casi selezionati, interventi chirurgici. Il dolore legato a una colica renale è spesso violento e improvviso, simile a quello “da parto”: un dolore trafittivo che si localizza nella parte bassa della schiena e può irradiarsi verso l’inguine. Nei casi più lievi, l’applicazione di calore e l’assunzione di antidolorifici, sempre sotto controllo medico, possono aiutare ad alleviare i sintomi. Ma la vera arma contro la calcolosi renale resta la prevenzione, a partire da una corretta idratazione: “Bere almeno tre litri di acqua al giorno nei mesi caldi è fondamentale, soprattutto per chi ha già sofferto di calcoli o vuole prevenirli – sottolinea De Nicola – Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante: sì a frutta, verdura, tisane e citrato di potassio; da limitare, invece, il consumo eccessivo di carne rossa, spinaci, crusca e frutta secca”.

Un mito da sfatare riguarda l’assunzione di calcio: “Non è vero che bisogna eliminarlo dalla dieta – chiarisce De Nicola – Il calcio è essenziale per la salute delle ossa. Il problema vero è la disidratazione, non latte e latticini”. Oltre ai calcoli, l’estate rappresenta un rischio anche per lo sviluppo di insufficienza renale acuta, in particolare tra gli anziani, che hanno una ridotta capacità di trattenere sodio e acqua. In questi casi, se la pressione arteriosa è normale e non ci sono altre controindicazioni, è utile integrare moderatamente anche il sale nella dieta. “Prendersi cura dei reni significa proteggere tutto l’organismo – conclude De Nicola – La malattia renale cronica è oggi la patologia cronica a più rapida crescita a livello mondiale, e purtroppo solo il 10% delle persone affette è consapevole della propria condizione”. Per questo la SIN, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha redatto un Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PPDTA), già trasmesso a tutte le Regioni. In Parlamento è inoltre in discussione una proposta di legge per avviare screening mirati tra le fasce di popolazione a rischio (diabetici, ipertesi, obesi e cardiopatici), grazie all’impegno degli Onorevoli Mulè e Patriarca. A livello internazionale, il recente riconoscimento da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) della Malattia Renale Cronica come priorità globale per la salute pubblica rappresenta un passo avanti decisivo per la promozione di interventi di prevenzione e sensibilizzazione, anche in Italia.