
Sicurezza in sanità, Body cam: utilissime se usate con discernimento
2 Ottobre 2025Le body cam stanno diventando uno strumento sempre più essenziale per le forze dell’ordine e le aziende private che cercano maggiore trasparenza, sicurezza e raccolta di prove affidabili. Questi dispositivi, posizionati sul corpo degli operatori, registrano video in tempo reale, fornendo un occhio imparziale su ciò che accade durante le operazioni. Oltre a dissuadere da comportamenti illeciti, le body cam offrono prove concrete per chiarire controversie.
La capacità deterrente delle body cam è uno dei loro principali vantaggi. La consapevolezza di essere registrati riduce la possibilità di comportamenti scorretti, contribuendo a mantenere situazioni più sicure e aiutando gli operatori a gestire meglio le circostanze stressanti ed è essenziale per prevenire aggressioni al pronto soccorso spiega Giuseppe ALVITI presidente Associazione nazionale guardie giurate e docente sulla sicurezza sussidiaria e complementare che i spiega gli aspetti normativi sull’utilizzo delle body cam.
L’utilizzo delle body cam – illustra – è strettamente regolamentato per assicurare il rispetto della privacy e la protezione dei dati personali. La loro implementazione deve rispettare le direttive del Garante definite nel provvedimento n.362 del 22 maggio 2018 e seguenti, per la protezione dei dati personali e che chiarisce limiti e modalità operative della cam..
Secondo il Garante, le body cam possono essere attivate solo in situazioni di concreto pericolo o di emergenza, escludendo la registrazione continua o la ripresa di episodi non critici. Le registrazioni devono essere criptate, con metodi adeguati al ciclo di vita dei dati, e cancellate automaticamente una volta decorso il periodo di conservazione autorizzato. Solo il personale autorizzato può accedere ai dati, e ogni operazione di modifica o estrazione deve essere tracciata per garantire la massima trasparenza.
Le aziende che utilizzano le body cam sono tenute a predisporre un regolamento interno dettagliato per specificare i casi in cui attivare i dispositivi e per assicurare il rispetto dei diritti degli interessati. Devono inoltre redigere una valutazione di impatto sulla privacy (DPIA) specifica per l’utilizzo delle body cam (che va ad affiancare la DPIA per la videosorveglianza) per verificare la proporzionalità e l’adeguatezza dei trattamenti, soprattutto in situazioni a rischio elevato. Il Garante richiede che l’uso della funzionalità audio venga limitato alle situazioni strettamente necessarie, e che le riprese siano comunicate alle autorità competenti senza diffondere inutilmente i dati.
L’informativa deve essere completa e trasparente, chiarendo le finalità del trattamento, i tempi di conservazione e la base giuridica, che può variare a seconda del contesto (uso da parte della Polizia per sicurezza pubblica, uso da parte di organizzazione privata). L’obiettivo principale è bilanciare la tutela della privacy con la sicurezza pubblica, assicurando che i dati raccolti siano pertinenti e non eccedano rispetto alle finalità perseguite.
La comunicazione al Garante della Privacy – chiude Alviti – non è necessaria nel caso in cui le body cam siano utilizzate da guardie giurate , con finalità di sicurezza pubblica, mentre negli altri casi la comunicazione al Garante è necessaria.