Asl Napoli 2 Nord, cambio di passo sulla sanità di prossimità
24 Dicembre 2025Il dg Monica Vanni riunisce ospedali e territorio per il brindisi di Natale: “Vera sfida è coniugare nuove infrastrutture con modelli di assistenza flessibili ed efficienti.
Tra marzo e giugno l’ASL Napoli 2 Nord avrà attivato 24 Case di Comunità (tra hub e spoke), 11 Centrali operative e 8 Ospedali di Comunità ma valore aggiunto sarà la rete”. Sprint sui pronto soccorso, procedure smart e appropriatezza per rispondere ai 200mila accessi all’anno di Pozzuoli, Giugliano, Frattamaggiore e Ischia
Frattamaggiore, 23 dicembre 2025 – “Associare alle nuove strutture modelli di gestione dell’assistenza flessibili ed efficienti sulla base delle vocazioni di ciascun territorio. Così anche le aree più critiche e, per loro natura, difficili da incasellare in uno schema organizzativo rigido e ripetitivo riusciranno a rispondere concretamente alla domanda di salute che proviene dai cittadini”. Monica Vanni, al primo brindisi di Natale da direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, non ha dubbi: “La vera scommessa sarà cambiare passo e puntare ad una governance integrata tra ospedale e territorio per virare verso una sanità in grado di fornire ai cittadini le risposte più appropriate possibili”.
Per rilanciare la sfida il nuovo dg di una delle ASL più grandi in Italia sceglie l’occasione del tradizionale scambio di auguri presso la sede di Frattamaggiore, alla presenza di tutte le anime aziendali. Ad accompagnarla ieri in Sala Cerqua il direttore amministrativo Carmela Zito ed il direttore sanitario Pasquale Di Girolamo Faraone, entrambi focalizzati sullo spirito di comunità di cui è intrisa la Asl.
Un video istituzionale ad inizio lavori sintetizza il punto di partenza da cui muove l’azione della nuova Direzione strategica, mentre nel suo intervento iniziale il direttore generale Vanni pone l’accento sull’azione amministrativa e di gestione dei servizi sanitari avviata in questi ultimi 4 mesi. Un ampio programma di interventi ha riguardato grandi apparecchiature, nuove strutture finanziate con fondi Pnrr e l’adeguamento infrastrutturale in chiave antisismica. A Pozzuoli il DEA di II livello viene indicato come fulcro delle reti tempo-dipendenti, insieme al riavvio dei lavori per l’ampliamento dell’ospedale, alla presenza di un reparto di Neurochirurgia di rilevanza nazionale e all’attivazione della seconda emodinamica.
Interventi sono stati avviati anche a Frattamaggiore, con il potenziamento della cardiologia e azioni mirate a rendere attrattive le strutture di minori dimensioni, favorendo il coinvolgimento di giovani medici e dirigenti nella loro gestione.
Tra le opere richiamate anche l’emodinamica di Giugliano operativa 24 ore su 24 e il potenziamento dell’ospedale di Ischia. Si tratta di alcune delle attività riattivate o rafforzate nei primi mesi di lavoro, frutto di un’azione coordinata a livello aziendale.
Al centro dell’incontro anche i temi della cronicità e della prevenzione. Tra marzo e giugno sono state attivate 24 Case di Comunità, tra hub e spoke, 11 Centrali operative territoriali e 8 Ospedali di Comunità. È stata evidenziata la necessità di affiancare alle risorse del Pnrr modelli assistenziali efficienti e percorsi organizzativi orientati alla prossimità, basati sull’integrazione tra sistema sanitario, medici di medicina generale, istituzioni locali e associazioni.
Durante i lavori è intervenuto il coordinatore dei medici di medicina generale di Caivano, Giuseppe Celiento, che ha illustrato l’esperienza del Parco Verde, primo esempio integrato di Casa di Comunità, Centrale operativa territoriale e Ospedale di Comunità, fondato sulla collaborazione tra Asl e medici di famiglia. Un focus ha riguardato anche il territorio di Ischia, dove il servizio di Oncologia è stato riorganizzato in ambito territoriale. L’esperienza è stata indicata come modello di assistenza centrato sulla relazione con il paziente e sull’integrazione tra cura e umanizzazione.
La parte conclusiva è stata dedicata all’area dell’emergenza-urgenza, con collegamenti con il direttore del 118 e con il direttore del Pronto soccorso di Pozzuoli. È stato ricordato che ogni anno gli ospedali registrano complessivamente circa 200mila accessi. Da qui la necessità di proseguire il percorso sul nuovo triage a cinque codici, sulla cartella clinica informatizzata e sulla gestione della complessità. Tra i modelli organizzativi richiamati anche l’esperienza della medicina d’urgenza di Pozzuoli, dove gli urgentisti si fanno carico dell’area di semintensiva. Un’organizzazione per intensità di cura indicata come possibile modello replicabile.



