Alfredo Guerrazzi, la passione per il bodybuilding è diventata una filosofia di vita

Alfredo Guerrazzi, la passione per il bodybuilding è diventata una filosofia di vita

25 Ottobre 2025 Off Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

 

Personal trainer, istruttore di bodybuilding, istruttore di fitness, laureando in Scienze Motorie. Da alcuni anni anni Alfredo Guerrazzi si occupa, in presenza ed online, di recupero dal dolore, di costruzione muscolare e ricomposizione corporea.

Come e quando è nato il suo interesse per il bodybuilding?

Il mio interesse per il bodybuilding è nato praticamente da ragazzino, quasi per gioco, con la voglia di migliorare me stesso e capire fino a dove potessi arrivare.

Crescendo, questa passione è diventata una vera filosofia di vita, fatta di disciplina, conoscenza e ricerca del dettaglio.

Mio padre ha una palestra, quindi sono letteralmente cresciuto in quell’ambiente: per me è sempre stato naturale respirare allenamento, sport e benessere.

Pertanto, avere una struttura a disposizione fin da piccolo mi ha permesso di imparare molto e sviluppare, fin da subito, un approccio professionale a questo mondo.

Si tratta di uno sport particolare. Come è stata accolta dalla sua famiglia questa scelta?

La mia famiglia mi ha sempre sostenuto. Avendo una palestra, non mi hanno mai frenato, anzi, mi hanno lasciato libero di seguire le mie passioni e di fare esperienza sul campo. Hanno capito presto che per me non era una semplice “fase”, ma una strada che volevo costruire con serietà. Oggi condividiamo questa passione e spesso ci confrontiamo anche sul modo di gestire e far crescere la palestra di famiglia.

Lei oltre a praticare il bodybuilding è diventato istruttore super specializzato. Nel suo curriculum si legge che offre le sue prestazioni sia online che offline. Lei predilige l’online o dare istruzioni in presenza?

Sono due dimensioni diverse ma complementari. L’online mi consente di lavorare con persone in tutta Italia, diffondendo conoscenza e creando percorsi personalizzati anche a distanza.

Il lavoro in presenza, invece, è qualcosa di unico: vedere l’atleta muoversi, correggerlo, motivarlo e costruire un rapporto umano diretto dà sensazioni che lo schermo non potrà mai sostituire. Credo che il futuro sia proprio nell’integrazione tra le due modalità.

Lei si occupa anche di nutrizione. Quali sono i suoi consigli per una sana dieta per chi pratica questo sport?

Non sono un nutrizionista, ma avendo finito scienze motorie, a breve sarò uno studente di nutrizione umana. Durante il mio percorso in Scienze Motorie ho sostenuto diversi esami legati alla fisiologia e alla nutrizione. Ho inoltre approfondito con un corso di nutrizione funzionale, che mi ha permesso di capire quanto l’alimentazione possa essere considerata una vera e propria medicina.

Per chi pratica bodybuilding, fitness o qualsiasi altro sport, l’alimentazione è un pilastro tanto quanto l’allenamento: deve essere personalizzata, equilibrata e sostenibile. Mangiare bene non serve solo a costruire muscolo, ma a migliorare salute, energia e longevità. È la base di tutto.

Secondo alcuni la pecca vera di questa pratica sportiva è l’eccesso di proteine introdotta dall’atleta. Lei che ne pensa?

È uno dei falsi miti più diffusi. Le proteine sono fondamentali per la sintesi muscolare e il recupero, ma devono essere assunte nelle giuste quantità in base al peso, all’attività e agli obiettivi personali.

Quando c’è una corretta pianificazione, non si parla mai di “eccesso”, ma di equilibrio.  Il problema nasce solo quando si improvvisa o si seguono mode senza basi scientifiche.

Quando avrà appeso il costume al chiodo pensa di continuare comunque nel mondo del fitness o c’è altro in previsione?

Sicuramente continuerò nel mondo del fitness. È la mia vita, e credo che lo sarà sempre. Continuerò ad allenarmi, a curare la mia alimentazione e a seguire sia atleti che amatori, perché per me il fitness non è solo estetica, ma salute, benessere e cura di sé.