Alcol, Iss: non bere in gravidanza, un solo bicchiere può cambiare la vita

Alcol, Iss: non bere in gravidanza, un solo bicchiere può cambiare la vita

11 Settembre 2025 Off Di La Redazione

Nella Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla sindrome feto-alcolica di del 9 settembre, l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha voluto sensibilizzare le donne attraverso lo slogan: “Un solo bicchiere potrebbe cambiare una vita intera. Se aspetti un bambino, non rischiare”. È questo il messaggio lanciato per ribadire l’unico metodo sicuro dagli esperti: zero alcol in gravidanza e quando si pianifica una maternità.

Le Fetal Alcohol Spectrum Disorders (Fasd) sono un insieme di condizioni provocate dall’assunzione di alcol in gravidanza. Possono manifestarsi con difficoltà di apprendimento, problemi comportamentali, deficit cognitivi e, nei casi più gravi di Fetal Alcohol Syndrome (Fas), con caratteristiche fisiche distintive come bassa statura, microcefalia, ritardo mentale, tratti facciali peculiari (setto nasale corto, occhi piccoli e distanti, labbro superiore sottile, filtro naso-labiale appiattito).

La scelta del 9 settembre non è casuale: il nono giorno del nono mese richiama i nove mesi di gravidanza, periodo in cui l’astensione completa dall’alcol rappresenta una misura di prevenzione fondamentale.

Il Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, con il supporto del Ministero della Salute, ha sviluppato materiali informativi rivolti ai giovani e, parallelamente, ha rafforzato la formazione degli operatori sanitari nell’ambito del progetto “Salute materno-infantile: formazione degli operatori socio-sanitari ed empowerment delle giovani donne (18-24 anni) sui rischi connessi al consumo di alcol in gravidanza”.

Il 3 settembre 2025 si è concluso il programma nazionale di formazione online curato dagli esperti dell’Iss, rivolto a medici, ostetriche e professionisti sanitari. I corsi hanno registrato oltre 23.600 iscrizioni, con 15.590 completamenti (pari al 66%). Particolare interesse ha suscitato il modulo dedicato agli elementi di base per la diagnosi, seguito da quasi 10mila operatori.

Secondo l’Iss, il coinvolgimento degli operatori sociosanitari è essenziale per rafforzare la consapevolezza e la prevenzione, contribuendo a diffondere un messaggio chiaro: in gravidanza non esistono quantità sicure di alcol.