Aisi, il nomenclatore tariffario “ancor sospeso” crea danni alle imprese
15 Novembre 2025L’Associazione delle Imprese Sanitarie Indipendenti (Aisi), interviene sull’attuale situazione del nomenclatore tariffario della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, ancora sospeso a seguito delle pronunce del Tar del Lazio che, tra settembre e ottobre 2025, hanno annullato il decreto ministeriale del 25 novembre 2024.
Secondo Aisi, il settore vive “una fase di instabilità pericolosa” che rischia di bloccare pianificazioni, investimenti e volumi di attività essenziali per l’assistenza ai cittadini.
“Le imprese lavorano al buio: serve una decisione certa”, sottolinea Karin Saccomanno, Presidente Aisi. «Oggi – afferma Saccomanno – le imprese sanitarie si trovano in una condizione che non ha precedenti: un tariffario annullato, un quadro normativo sospeso, risorse future non ancora attivabili e migliaia di prestazioni che rischiano di non essere più sostenibili.
Le sentenze del Tar hanno evidenziato criticità note da tempo: procedure affrettate, valori non coerenti con i costi reali, assenza di confronto con chi lavora ogni giorno sul territorio.
Non possiamo permettere che questo vuoto decisionale si prolunghi: la sostenibilità economica delle strutture è un prerequisito della tutela della salute pubblica. Chiediamo una risposta rapida, chiara e definitiva.»
L’effetto sulle strutture: “Costi crescenti, ricavi fermi, attività a rischio” Giovanni Onesti, Direttore Generale Aisi. «Ogni giorno che passa – spiega Onesti – le nostre strutture devono fronteggiare l’aumento dei costi per personale, energia, diagnostica, tecnologie e dispositivi, mentre i rimborsi rimangono agganciati a valori che non rispecchiano più la realtà economica.
Il risultato è un paradosso: viene chiesto alle imprese di aumentare capacità produttiva e qualità assistenziale, ma con tariffe che non coprono nemmeno il costo vivo di molte prestazioni. A questo si aggiunge l’incertezza regolatoria generata dall’annullamento del decreto 2024, che lascia senza un riferimento ufficiale tutte le Regioni, con applicazioni eterogenee e difficoltà nelle rendicontazioni.
Se non si interviene subito – avverte Onesti – si rischia una contrazione dei volumi erogati e un peggioramento dei tempi di attesa.»
«Per il bilancio Bilancio 2026 segnale positivo, ma le risorse devono diventare operative subito – commenta Fabio Vivaldi, Segretario Generale AISI.
«L’articolo dedicato alle tariffe nel DDL di Bilancio 2026 è certamente un passo nella direzione giusta, ma non basta annunciare risorse, serve attivare immediatamente il nuovo percorso di revisione, avviare i tavoli tecnici e definire un tariffario realistico, sostenibile e condiviso.
AISI chiede tre interventi urgenti:
- Apertura immediata della procedura di revisione del nomenclatore, nel rispetto delle sentenze del Tar.
- Convocazione dei tavoli tecnici con le associazioni rappresentative delle strutture, pubbliche e indipendenti.
- Attivazione dei fondi previsti dal Bilancio 2026 in tempi compatibili con i primi mesi del nuovo anno.
Ogni settimana di ritardo – aggiunge Vivaldi – significa prestazioni sospese, incertezze contrattuali e costi non coperti. La salute dei cittadini e la stabilità del sistema non possono aspettare.»


