
Adoi: “La medicina generale è un insieme di meri atti burocratici”
27 Agosto 2025Questa è l’opinione dei dermatologi italiani, come dichiarato dal Presidente di Adoi, Associazione
Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica e dell’Associazione Italiana
Dermatologi Ambulatoriali (Aida).
Evidentemente fa comodo continuare a dipingere i medici di famiglia come passacarte e
spacciatori di ricette e certificati, spesso omessi da tutti i medici specialisti, ospedalieri e
ambulatoriali asl. Forse fa comodo agli stessi medici di medicina generale, che negli ultimi 30 anni
si sono relegati come professionisti della pubblica amministrazione sanitaria, piuttosto che essere
ciò per cui sono stati concepiti: medici di assistenza primaria, medici che osservano, ascoltano,
visitano il paziente, potendo anche usare diagnostica strumentale, proprio per fare differenza tra
uno stato fisiologico e patologico, come, ad esempio un nevo benigno o sospetto patologico.
Ovviamente i medici di famiglia dovrebbero frequentare seri corsi di formazione, iniziando proprio
dal corso di specializzazione di medicina generale, che è ancora purtroppo un corso regionale
triennale, piuttosto che una vera scuola di specializzazione universitario.
Ciò, però, porterebbe ordine nella sanità pubblica, perché un medico di famiglia con un definito
ruolo, non può essere più usato come tuttofare, poiché è “uno, nessuno e centomila”, ma sarebbe
un professionista con dei compiti netti da svolgere, sopratutto sul piano clinico.
Ovviamente tutto ciò che oggi i medici specialisti scaricano sui medici di medicina generale,
dovrebbe essere svolto da loro; così come fanno gli amministrativi ASL, dato che per loro il
medico di famiglia non fa il medico, ma lavora al pc e può fare anche cose che spetterebbero a
loro!
Sicuramente per apportare una riforma storica sul ruolo della medicina generale, bisogna avere
come obiettivo quello di rendere i medici di famiglia più competenti nell’attività clinica, diagnostica
e terapeutica e non trovare semplicemente il modo di mettere le mani sui fondi per la diagnostica
strumentale, stanzianti dall’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza. Non dimentichiamo che
siamo Professionisti della Salute: non perdiamolo mai di vista, altrimenti rischiamo di diventare dei
mercanti della Salute.
Cosa più importante e fondamentale è che la sanità pubblica sul serio servirebbe a fare diagnosi e
terapia in tempi utili alla tutela della salute dei Cittadini; questo, però, andrebbe a inficiare sul
mercato della sanità privata; mercato che va ad avvantaggiare proprio quei professionisti che
hanno liste di attesa nel pubblico pluriennali.
Concetti semplici, eppure pare che le Istituzioni non li comprendano, ad iniziare dal Ministero della
Salute e dagli assessorati della Sanità di ogni regione. Allora sono loro che si stanno prendendo la
responsabilità di distruggere il tanto decantato fiore all’occhiello del Bel Paese: il Sistema
Sanitario Nazionale Pubblico!
*Medici senza Carriere