“Viola” e “Camilla” contro la violenza sulle donne

“Viola” e “Camilla” contro la violenza sulle donne

16 Novembre 2020 0 Di Luigi De Rosa

Frosinone.  Sabato, 14 novembre 2020, sono state inaugurate al Parco Matusa, alla presenza del sindaco, Nicola Ottaviani, due sculture: “Camilla”, la regina dei Volsci e “Viola”, simbolo delle marocchinate, donne violentate dai goumier francesi durante la campagna d’Italia nel 1944.

Le opere fanno parte di un progetto più ampio che prevede la installazione di altri manufatti e di alcuni mosaici nello stesso parco. Alla cerimonia erano presenti le autrici, il critico d’arte Alfio Borghese, l’assessore Rossella Testa e i consiglieri Danilo Magliocchetti e Corrado Renzi.

“Camilla”, regina dei Volsci, la leggendaria amazzone simbolo delle donne ciociare è stata realizzata da Elena Sevi in bronzo. L’opera celebra il coraggio delle donne. La scultura è stata immaginata come se fosse stata rinvenuta nel greto del fiume Amaseno. La “Camilla” di Elena Sevi ha la fierezza di una regina, le gambe e le braccia che non ha, in lei, non rappresentano un impedimento, anzi sembrano dirci che anche a pezzi, a causa della ferocia degli uomini, una donna è pronta a rimettersi in piedi e a combattere come un vero guerriero. Elena Sevi, diplomata in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, ha esposto in Italia e in tutto il mondo.

La seconda scultura collocata nel Parco caro a tutti i frusinati è “Viola”, mezzobusto in bronzo alto 80 centimetri, che rappresenta le donne violentate dai militari marocchini incorporati nell’esercito francese, i goumier, ai quali, dopo la battaglia di Cassino, il generale Alphonse Juin avrebbe concesso 50 ore di diritto di preda, vale a dire lo stupro come ricompensa. Furono ore terribili per le popolazioni stremate della Ciociaria ricordate in un romanzo “La Ciociara” di Alberto Moravia e su pellicola da Vittorio De Sica. Nella provincia di Frosinone nel 1944 furono stuprate più di 60 mila donne, molte uccise insieme a mariti, bambini e genitori. “Viola”, simbolo di questi atroci delitti, è stata realizzata dalle allora allieve del Liceo Artistico di Frosinone: Cecilia e Veronica Caponera, Sara Carbone, Valentina Coccarelli, Giulia Iacovacci, Alice Napoli e Michela Reali nel 2015, in creta, in occasione della manifestazione “Sculture in Piazza” a piazzale Vittorio Veneto, curata da Alfio Borghese. A dirigere le allieve dell’Anton Giulio Bragaglia la professoressa Giusy Milone, diplomata presso l’Accademia di belle arti di Napoli, con specializzazione a Brera in discipline plastiche e scultoree, ha nel suo curriculum opere d’arte  esposte in America, a Los Angeles, Biennale di Arte Contemporanea, e, ultima in ordine cronologico il “Pino Sentinella”, opera realizzata nell’estate del 2020, scultura in legno, primo esempio di land art realizzata su un tronco di Pinus Pinea in penisola sorrentina, su commissione del Wwf  Terre del Tirreno, una delle dimostrazioni della costante attenzione di quest’artista per le tematiche sociali e ambientali.