Sla, in due si cura meglio

Sla, in due si cura meglio

7 Dicembre 2019 0 Di T.U.

Azienda Ospedaliera “Moscati” e Asl Avellino insieme per una presa in carico completa del paziente affetto dalla severa patologia neurologica degenerativa: la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

 

L’unione fa la forza. Devono averlo pensato anche le direzione strategiche dell’Azienda sanitaria locale e dell’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Ed in effetti una più attenta collaborazione fra le due amministrazioni deputate a garantire la salute dei cittadini irpini non può che far bene e migliorare la risposta assistenziale nella provincia di Avellino.

Un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) sulla Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) condiviso da Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” e Asl Avellino. Per garantire ai soggetti affetti dalla grave malattia neurodegenerativa progressiva sia un approccio di cura multidisciplinare al momento del ricovero che una continuità assistenziale sul territorio, l’Azienda ospedaliera e sanitaria hanno definito un percorso di completa presa in carico del paziente.

Il Pdta Sla sarà presentato e illustrato nei dettagli domani, in occasione di un convegno organizzato dal direttore facente funzione dell’Unità operativa di neurologia dell’Azienda “Moscati”, Daniele Spitaleri. L’evento “Pdta Sla: è possibile l’integrazione ospedale-territorio?”, si terrà oggi, sabato 7 dicembre, a partire dalle 8,30, nell’aula multimediale della Città ospedaliera (primo piano, settore B) e vedrà la partecipazione dei manager di “Moscati” e Asl, rispettivamente Renato Pizzuti e Maria Morgante, dei direttori sanitari delle due Aziende, Rosario Lanzetta ed Elvira Bianco, del presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Avellino, Francesco Sellitto, e del vice presidente nazionale  dell’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), Pina Esposito.

Al tavolo dei relatori siederanno i diversi specialisti che, ciascuno per le proprie competenze, andranno a ricoprire un preciso ruolo all’interno del percorso, come il neurologo, lo pneumologo, il gastroenterologo, il rianimatore, il fisiatra.

“La Sla – spiega Spitaleri – provoca una graduale paralisi della muscolatura scheletrica e una compromissione, in un arco di tempo variabile, dei movimenti, della parola, della deglutizione e della respirazione. Pertanto, per una corretta gestione del paziente, è necessario che lavorino insieme più specialisti, facendosi carico anche dell’aspetto psicologico ed esistenziale dei familiari oltre che delle persona malata”.