Sanità, la parola alla Corte dei Conti

Sanità, la parola alla Corte dei Conti

19 Febbraio 2020 0 Di b. b.

Anche quest’anno, non è difficile ipotizzare che una parte significativa del lavoro della magistratura contabile potrebbe riguardare proprio la materia sanitaria.

 

Domani mattina (giovedì 20 febbraio) alle 12 nella sede della Procura Regionale in via Piedigrotta 63 il Procuratore Regionale, Antonio Ciaramella, ha programmato una conferenza stampa per illustrare i risultati del lavoro svolto dai magistrati contabili nel corso dell’anno. Il giorno successivo è in programma l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti che si terrà a Palazzo Salerno.

Non è da escludere che l’attenzione dei giudici contabili si sia soffermata su incongruenze e ritardi registrati nell’Ospedale del Mare inaugurato dall’Asl Napoli 1 Centro nel settembre del 2018. La nuova struttura sanitaria aperta ai degenti con circa dieci anni di ritardo rispetto al crono programma di partenza funziona ancora a scartamento ridotto, per carenza di personale medico e infermieristico provocato dal mancato turn over determinato dal commissariamento recentemente estinto dal governo. Il nosocomio di Ponticelli, fra l’altro, ha un Hotel che avrebbe dovuto ospitare i parenti dei degenti. Questa struttura non è mai entrato in funzione. Si tratta di una palazzina a se stante, vicina all’ospedale realizzato dai tecnici della Astaldi, azienda che ha avuto problemi con la Regione per il project financing. Quanto ci è costato l’Hotel? Quando e come aprirà? Può darsi che i giudici contabili abbiano già acceso un faro su questo caso.

Molto probabilmente anche l’Asl Napoli 2 Nord, alla cui guida il governatore Enzo De Luca ha riconfermato nello scorso agosto Antonio D’Amore, potrebbe essere al centro dell’attenzione di due Procure. Quella della Corte dei Conti e quella presso il Tribunale cittadino.

La Napoli 2 Nord ha al suo “attivo” un controllo dell’Anac, l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione diretta fino a qualche mese fa dal magistrato napoletano Raffaele Cantone. Durante la prima gestione del manager D’Amore, dirigente che gode la piena fiducia del presidente della giunta regionale, Enzo De Luca, secondo l’Anac sono stati assegnati tremilatrecentottantatrè (dico 3.383) “appalti diretti” creando una posizione di potere negli appaltatori. Non è il caso di storcere il naso o di stupirsi più di tanto: i beneficiari degli appalti sono imprenditori e aziende che godono della assoluta fiducia di tutto lo staff strategico dell’azienda ospedaliera Napoli 2 Nord.

I 3.383 appalti “diretti” (affidamento consentito quando l’importo complessivo dell’intervento non supera i 40mila euro) hanno superato in tre anni addirittura i quaranta milioni di euro, cifra di rispetto – e in questo sarebbe difficile non essere d’accordo con l’Agenzia anticorruzione – che come prima cosa ne ha chiesto conto a chi guida l’Asl Napoli 2 Nord. In tre anni l’Anac ha conteggiato 232 commesse di cui 94 nel 2018. Secondo lo staff del magistrato Cantone una ditta sarebbe stata aggiudicataria di circa 150 appalti, un’altra di circa 120. L’affidamento “diretto” di lavori per 80 miliardi di vecchie lire, a giudizio dell’Anac, avrebbe determinato a vantaggio degli assegnatari una “posizione di potere”, probabilmente un rapporto clientelare. In casi del genere diventa automatica da parte dell’Anac l’inoltro della pratica alle due Procure.

Lo staff strategico della Napoli 2 Nord al momento ha chiarito di non aver eseguito rotazione di incarichi perché le aziende contattate si sono rivelate “esperte e professionali”. L’azienda nega di aver creato “rapporti clientelari” o “posizioni di potere” ma di aver fatto eseguire qualche lavoro nelle sue strutture da aziende e imprese conosciute e apprezzate per professionalità: l’Asl 2 Nord ha infatti 76 strutture e cinque presidi ospedalieri disseminati su 32 Comuni. Vediamo cosa succederà.