Povertà sanitaria in Italia

Povertà sanitaria in Italia

5 Dicembre 2019 0 Di Al. Ma.

La crisi c’è e si fa sentire anche nel delicatissimo settore della sanità. Aumenta, sempre di più, infatti, il numero dei pazienti che rinuncia a curarsi per motivi economici.

 

Al di là dei proclami che provengono dal mondo della politica ed al di là anche dei tanti dati statistici sui quali si discute, per verificare gli spostamenti della ripresa o mancata ripresa economica del paese – in genere si fa riferimento ad uno zero virgola qualcosa – bisogna convenire che il dato più aderente alla realtà è quello degli effetti che la cattiva congiuntura economica produce. E, se io consumi di prima necessità ancora reggono, il fatto che ci sono ammalati che non si curano per ragioni economiche dovrebbe far suonare più di un campanello d’allarme.

Solo quest’anno quasi mezzo milione di persone (473.000 per la precisione) non ha potuto acquistare i farmaci di cui aveva bisogno per ragioni economiche e la richiesta di medicinali da parte degli enti assistenziali ha raggiunto il picco degli ultimi 7 anni con oltre un milione di confezioni di medicinali (+4,8% rispetto al 2018). Lo segnala il 7° Rapporto sulla povertà sanitaria, presentato oggi a Milano dalla Fondazione Banco Farmaceutico e BFResearch e ripreso in un lancio di agenzia dall’Ansa.

Le difficoltà non riguardano solo le persone indigenti: complessivamente 12,6 milioni hanno dovuto limitare almeno una volta durante l’anno la spesa per visite mediche e controlli periodici di prevenzione (dentista, mammografia, pap-test) per ragioni economiche. In media ogni persona spende 816 euro l’anno per curarsi, contro i 128 di chi è povero. Tuttavia le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere il 62,5%, perché possono investire meno in prevenzione. Particolarmente significativa ad esempio è la spesa delle famiglie povere per il dentista e per i servizi odontoiatrici (solo 2,19 euro al mese, contro 31,16 euro del resto della popolazione), per l’acquisto di articoli sanitari (0,79 euro al mese contro 4,42 euro) e per i servizi medico ospedalieri (4,61 euro contro 19,10 euro).

La quota di spesa farmaceutica totalmente a carico delle famiglie (non coperta dal Ssn) è passata dal 37,3% al 40,3%. Ad essere richiesti sono soprattutto i farmaci per il sistema nervoso (18,6%), per il tratto alimentare e metabolico (15,2%), l’apparato muscolo-scheletrico (14,5%) e respiratorio (10,4%)..