Pietro Luca Latorre, la Pallavolo mi ha insegnato a lavorare di squadra

Pietro Luca Latorre, la Pallavolo mi ha insegnato a lavorare di squadra

23 Luglio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

La costante diffusione della variante delta del coronavirus provoca fibrillazioni nel mondo politico che deve decidere sul futuro dello stato di emergenza. Tra i presidenti di Regione si discute sulle soglie di occupazione dei posti letto negli ospedali, «perché in questo modo ci giochiamo l’estate», una delle tesi di un “governatore”

Le Regioni puntano a una soglia del 15% di occupazioni di letti in terapia intensiva, con il governo ci sono delle interlocuzioni in corso. «L’andamento della campagna di vaccinazione – ha spiegato il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga – consente di aggiornare gli indicatori a cui si legano l’assegnazione dei colori alle diverse zone e le conseguenti misure di restrizione». Un punto di caduta ancora non si è trovato, anche per questo motivo ci dovrebbe essere prima un confronto tra esecutivo e Regioni nella conferenza unificata in programma oggi e poi solo domani dovrebbe riunirsi la cabina di regia e poi il Cdm.

Intanto lo Sport, grande argine alla diffusione del virus è ripartito alla grande in sicurezza, con la speranza di non trovare nuovamente in una confusa gestione politica nuovi incomprensibili ostacoli.

Di pandemia e Sport parliamo con un giovane promettente pallavolista, Pietro Luca Latorre, di Torricella (TA) nato a Manduria (TA) il 14/09/1994, Palleggiatore, 187 cm di altezza;

2021/2022   A3 Olimpia Sbv Galatina; 2020/2021   B   Casarano Volley; 2019/2020   B   Libellula Tricase; 2017/2019   B   Pallavolo Bari; 2016/2017   B   Olimpia Sbv Galatina; 2014/2016   A2 Materdomini Volley.it; 2011/2014   B2 Lacaita Volley Torricella; 2010/2011   C    Lacaita Volley Torricella; 2009/2010   D    Lacaita Volley Torricella,

Come ha vissuto e vive, come ha affrontato ed affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Quando nel marzo del 2020 c’è stato il lockdown mondiale le mie aspettative di ritornare in palestra erano veramente scarse, l’incertezza che era all’ordine del giorno ed i contagi che continuavano a salire non erano per niente incoraggianti. Poi però con l’arrivo dell’estate c’è stato un piccolo spiraglio di luce ma sicuramente la pandemia che ha colpito il mondo intero ha scosso tutti noi stravolgendo le nostre vite in un cambiamento radicale, nessun ambito escluso, e di conseguenza siamo stati costretti a mutare le nostre abitudini a causa delle restrizioni che ci sono state imposte. Purtroppo quando usciamo di casa la mattina ognuno di noi è consapevole che potrebbe essere contagiato, però penso anche che bisogna andare avanti e pensare sempre positivo prendendo ovviamente tutte le precauzioni del caso; Dopo tutto questo ci insegna lo sport: rispetto delle regole e non arrendersi mai!  

Quanti danni hanno arrecato allo Sport in generale ed al Volley in particolare la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

In quanto atleta agonista mi ritengo molto fortunato perché, se pure con le restrizioni del caso, ho potuto continuare a svolgere la mia attività da pallavolista regolarmente, ci sono stati settori del mondo del lavoro che hanno dovuto fermarsi anche nel momento in cui sembrava ci fosse stata una ripresa. Per quanto riguarda il mondo della Pallavolo, invece, chi ha dovuto subire di più le restrizioni che ci sono state imposte sono stati i bambini e gli adolescenti che sono il motore del movimento pallavolistico, ma in generale, sono quelli che più hanno bisogno di praticare sport e di socializzare grazie ad esso. Chi ha sofferto insieme ad i settori giovanili sono state anche le società di Pallavolo che con la chiusura dei palazzetti e di conseguenza con l’accesso negato al pubblico, si sono viste calare drasticamente quelle poche entrate grazie al ticket della domenica delle prime squadre ma soprattutto hanno registrato parecchi danni economici venendo a mancare gli sponsor che  vista calare visibilità, ma nella maggior parte dei casi visto anche calare il fatturato, hanno rinunciato a finanziare lo sport e le società sportive. I danni economici e sociali sono stati veramente enormi. 

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

Sport e salute sono un connubio indissolubile ed a dirlo non è solo chi pratica Sport a livello agonistico o amatoriale ma lo afferma soprattutto la Scienza. Infatti ormai è scientificamente provato che lo Sport oltre che a fare bene al fisico fa bene soprattutto alla mente combattendo la depressione, lo stress e l’ansia. Il periodo storico che stiamo vivendo forse ne è anche la conferma; chi già praticava sport prima della pandemia ha continuato farlo con quello che si aveva a casa, o comunque nel limite del possibile che le restrizioni imponevano, a prova che lo Sport aiuta sempre ad andare avanti senza porsi mai dei limiti qualunque cosa accada.

Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale lo Sport in generale ed il Volley in particolare?

Pratico Sport sin da piccolissimo, avevo circa 7 anni quando i miei genitori mi hanno portato in palestra per la mia prima lezione di minivolley e da quel giorno la Pallavolo è diventata la mia grande passione. Lo Sport e la Pallavolo nel mio caso specifico mi hanno aiutato a diventare una persona migliore, mi hanno aiutato a relazionarmi con gli altri ed hanno contribuito  a forgiare il mio carattere infondendo dentro di me la cultura del lavorare sodo e duro, la ferma convinzione che la costanza e la dedizione ripagano sempre e che il gruppo, essendo la Pallavolo Sport di squadra per eccellenza, è tutto: concetti che ho potuto applicare anche nella vita professionale(studio/lavoro) e che in generale mi hanno dato forza per superare tutte le sfide che la vita mi ha messo di  fronte.