Pascale, operazione da record

Pascale, operazione da record

10 Maggio 2020 0 Di La Redazione

Perdonà: “Questo rappresenta un caso eccezionale che dimostra la superiorità della chirurgia robotica associata alla ricostruzione 3D che permette un ottimale planning preoperatorio”.

 

Paziente da guinness dei primati al Pascale: 72 anni, diabetica, obesa, mono-rene da ventuno anni, ieri l’equipe dell’Urologia di Sisto Perdonà dell’Istituto dei tumori di Napoli, le ha tolto ben otto tumori tutti concentrati nell’unico rene rimastole e lunedì, salvo complicazioni, torna a casa. È in reparto Maria, oggi ha mangiato, sta bene, assicurano i sanitari. Ma è soprattutto felice di poter contare ancora sull’unico rene che le era rimasto. Un intervento a cui in nessun altra parte di Italia l’avevano voluta sottoporre. Quel rene andava tolto, le avevano detto nei suoi pellegrinaggi sanitari. Un mese fa la donna approda al Pascale quando oramai era sicura di non avere altra chance se non l’asportazione del rene e quindi un futuro di dialisi. Così non è stato. Grazie agli sforzi dell’equipe della S.C. di Urologia Oncologica, diretta da Sisto Perdonà e di tutto il personale di sala operatoria, le è stata evitata la dialisi nonostante l’asportazione di 8 tumori al rene, il tutto evitando l’ischemia dell’organo.

“Questo rappresenta un caso eccezionale – dice Perdonà – che dimostra la superiorità della chirurgia robotica associata alla ricostruzione 3D che permette un ottimale planning preoperatorio nella chirurgia conservativa del rene. Questa paziente era stata sottoposta 21 anni a fa a nefrectomia radicale destra, peccato che all’epoca non fosse disponibile questa tecnologia. Questo è il risultato di un intenso lavoro di squadra che non coinvolge solo l’equipe urologica, voglio citarli tutti i miei ragazzi, Quarto, Izzo, Grimaldi, Castaldo, Muscariello, Franzese, ma anche gli anestesisti e gli infermieri con cui tutti i giorni lavoriamo spalla a spalla in sala operatoria ed in reparto. Senza tale sforzo la signora sarebbe stata condannata alla dialisi a vita”.

Forte la soddisfazione del direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Siamo soddisfatti – dice – innanzitutto per la paziente, poi per l’altissimo profilo professionale e di squadra che un tale intervento richiama. È una continua conferma che 1+1=3, il motto del Pascale, consente di superare limiti impensabili. L’Istituto si pone all’avanguardia nazionale non solo, sempre più punto di riferimento per la chirurgia robotica oncologica”.