Ospedale pediatrico e fu subito Santobono

Ospedale pediatrico e fu subito Santobono

5 Aprile 2019 0 Di Bruno Buonanno

Da due lustri alla guida del nosocomio, Annamaria Minicucci traccia un bilancio e parla del futuro del plesso: i trapianti renali; la trasformazione in Ircs; la radioterapia.

Dopo dieci anni da direttore generale nell’azienda ospedaliera Santobono – Pausilipon, Anna Maria Minicucci conserva il sorriso e lo stesso entusiasmo di dieci anni fa. “Festeggio dieci anni di direzione generale, incarico che mi fu affidato da Antonio Bassolino, riconfermato da Stefano Caldoro e da Vincenzo De Luca. Oggi come allora lavoro con grande entusiasmo, la mia è un’esperienza forte, importante perché in questi anni sono riuscita, con la collaborazione della grande squadra che lavora con me, a rendere ancora migliori il Santobono e il Pausilipon”.

Ospedali pediatrici, strutture in cui arrivano neonati e bambini che hanno bisogno di assistenza. “Il valore assoluto di queste due belle strutture – chiarisce Anna Maria Minicucci – è garantito dai bambini che curiamo. Per assisterli c’è un personale magnifico: tutti medici, infermieri, tecnici e personale amministrativo lavorano con entusiasmo, competenza, sensibilità e umanità nel rispetto di un bene importantissimo, i bambini”.

Fu difficile la partenza. Nel 2009 l’azienda ospedaliera viaggiava con un deficit di bilancio che sfiorava il 25 per cento, il personale era avanti con gli anni. “Oggi su circa millecento dipendenti circa il venticinque per cento fra medici, tecnici, infermieri e personale amministrativo abbiamo tanti, tantissimi giovani. Il Santobono e il Pausilipon avviando concorsi in continuazione ha dato vita a un importante ricambio generazionale di cui ci si rende conto quando i dipendenti si riuniscono per conferenze o congressi: l’età media del nostro personale probabilmente non raggiunge i quarant’anni. Sì, sono orgogliosa di questo: abbiamo veramente una bella squadra”.

Ospedali pediatrici che di giorno in giorno hanno conquistato fiducia e prestigio non solo in città, ma nel resto d’Italia. “È di origini napoletane, ma Giovanni Di Iorio ha lasciato Milano per trasferirsi al Santobono come primario di urologia; Massimo Abbate ha lasciato il Rizzoli di Bologna per lavorare da noi come primario di oncologia medica. Ci cercano – sottolinea con meritato orgoglio la Minicucci – al Sud e al Nord. Cinalli, il nostro primario di neurochirurgia va ad operare a Parigi. Stiamo organizzando network pediatrici con l’Asl del Molise e con il San Carlo di Potenza. Può sembrare incredibile, ma i nostri pediatri sono richiesti in consulenza addirittura dall’Asl delle Dolomiti perché al Nord, come in tante altre Regioni, c’è una forte carenza di personale medico e paramedico”.

Il suo mandato (non più rinnovabile) scade ad aprile 2020. Fra un anno esatto. Anna Maria Minicucci ha presentato domanda per partecipare – ovviamente indicando una diversa azienda ospedaliera – all’avviso pubblico per direttore generale. Ma ha già chiari gli obiettivi da realizzare nei prossimi dodici mesi. “Nel Santobono i primari Giovanni Di Iorio ed il bravo Carmine Pecoraro, direttore del dipartimento di dialisi, sono pronti a rendere operativo un centro per i trapianti di rene. Il dipartimento di oncologia continuerà a lavorare con l’Università Vanvitelli: le due aziende lavorano insieme da tempo, entro quest’anno attiveremo la radioterapia al Pausilipon per pazienti pediatrici”.

La Fondazione Santobono – Pausilipon nata nel 2010 – va avanti speditamente, il pronto soccorso del Santobono registra ogni anno circa 100mila accessi, uno ogni tre minuti. Tutto qui il lavoro di Anna Maria Minicucci? “No, sarebbe poco. I conti sono a posto, il personale è soggetto a un costante turn over. Credo che l’azienda ospedaliera che dirigo sia cresciuta abbastanza, per questo ho già presentato la documentazione necessaria: abbiamo i requisiti giusti per ottenere per il Santobono e il Pausilipon il riconoscimento di Istituto di ricerca a carattere scientifico”. E scusate se è poco.