Operatori sanitari, la lotta per la proroga dei contratti non si ferma

Operatori sanitari, la lotta per la proroga dei contratti non si ferma

18 Ottobre 2021 0 Di La Redazione

Dopo la petizione con oltre mille firme dei precari raccolte dalla Funzione Pubblica CGIL Salerno e l’assemblea tenuta al “Ruggi d’Aragona”, continua la mobilitazione per chiedere la proroga dei contratti a 36 mesi degli operatori sanitari assunti durante l’emergenza Covid -19 a partire dal marzo 2020. Sarebbe inaccettabile vedere chi ha lavorato in condizioni di emergenza, a rischio della propria incolumità, andare via per colpa di una burocrazia fredda e marziana che non guarda ai reali fabbisogni di assistenza delle nostre strutture ospedaliere e territoriali. Non rinnovare i contratti a questi lavoratori significherebbe tornare ad una situazione ancora più disastrosa del pre-Covid, dopo anni di pensionamenti e mancata attivazione di procedure concorsuali per il reclutamento.

Chi ha colmato la carenza di personale nei presidi ospedalieri durante la fase più acuta dell’emergenza, non può essere rispedito a casa. I lavoratori non sono “usa e getta”. A loro va restituita dignità e stabilità, e questo lo si può fare operando ogni sforzo possibile per la proroga dei loro contratti di lavoro.

Medici, infermieri, oss, biologi, tecnici di laboratorio, tecinici di radiologia, l’elenco delle figure assunte dal “Ruggi e Asl” con contratti a tempo determinato è lungo. Tra di loro anche coloro che forniscono le prestazioni presso le USCA di tutto il territorio provinciale, istituite ad inizio pandemia per fornire assistenza domiciliare ai pazienti Covid e che ogni settimana effettuano migliaia di tamponi per garantire un continuo tracciamento del virus. Un servizio fondamentale, come quello fornito da tutti gli operatori in attività presso gli ospedali della provincia e le strutture distrettuali.

Si tratta, ora, di riconoscere a questi lavoratori il ruolo ricoperto e  valorizzare l’esperienza maturata in prima linea nel periodo più difficile della storia del nostro sistema sanitario nazionale.

Non chiediamo una “gratificazione” ma la costruzione di un modello di sanità che punti a garantire la presenza del personale necessario a garantire i livelli di assistenza, la turnistica adeguata, evitando turni di lavoro massacranti con ore e ore di straordinario per sopperire alle carenze.

Il presente e il futuro della nostra sanità si fonda sul personale in servizio, anche per rispondere al meglio ad eventuali recrudescenze del virus o a nuove forme pandemiche che potrebbero svilupparsi.

Dicembre si avvicina e i precari della sanità salernitana meritano risposte serie ed esaustive. Il silenzio di chi ha in capo questa decisione sta diventando assordante.

Ci aspettiamo a strettissimo giro una convocazione dei direttori generali dell’Asl e del Ruggi per comprendere le reali intenzioni e per individuare le soluzioni migliori per tutelare assistenza e diritto al lavoro. Ai lavoratori chiediamo di essere uniti e di stringersi in questa battaglia di rivendicazione per un lavoro stabile e dignitoso – dichiarano il segretario generale FP CGIL Salerno, Antonio Capezzuto e la RSU FP CGIL Asl e Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi d’Aragona” Salerno.