Marco Colaianni, puntare sulle Asd per la formazione di nuovi atleti

Marco Colaianni, puntare sulle Asd per la formazione di nuovi atleti

30 Agosto 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Lo sport è sempre stato ed è un ottimo veicolo di inclusione, aggregazione e partecipazione, con un ruolo sociale fondamentale, che ha consentito e agevola lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per una crescita equilibrata.

Che si tratti di bambini, di ragazzi, di adulti o di anziani, esso rappresenta una scuola di vita, che non smette mai di insegnare nuove regole: stare con gli altri, condividere, contribuire al raggiungimento di obiettivi difficili, ma non impossibili da conquistare. Un ruolo fondamentale in Italia lo hanno certamente le ASD.

Un’Associazione sportiva dilettantistica (Asd) è: una organizzazione di più persone che decidono di associarsi stabilmente e si accordano per realizzare un interesse comune, cioè la gestione di una o più attività sportive, senza scopo di lucro e per finalità di natura ideale, cioè praticate in forma dilettantistica. Se le Asd hanno specifiche caratteristiche e rispettano determinati obblighi normativi, sia nella fase di costituzione che di gestione, possono accedere a molteplici agevolazioni fiscali. I criteri per distinguere l’attività sportiva dilettantistica da quella professionistica sono indicati dal Consiglio Nazionale del CONI. L’attività sportiva professionistica è quella svolta, a titolo oneroso e in modo continuativo nelle discipline regolamentate dal CONI, da parte di atleti, allenatori, direttori tecnico-sportivi e preparatori atletici che conseguono la qualificazione delle federazioni nazionali. L’attività sportiva professionistica non può essere esercitata da Asd ma soltanto nella forma di società per azioni (spa) e di società a responsabilità limitata (srl).

Insomma, di solito l’attività sportiva praticata dai giovani, ma anche la “carriera” sportiva di un atleta agonista comincia sempre nella forma dilettantistica. Oggi diamo la parola ad un eccellente atleta agonista che ci parlerà di Covid, Sport e salute che riconosce l’alto valore delle Asd nell’iniziare i giovani allo Sport.

Marco Colaianni 2 volte Campione d’Italia assoluto di arti marziali miste settore Pankration (+ 1 volta v. campione d’Italia + una medaglia di bronzo camp. italiano); V. Campione d’Italia di Karate (+ 3 volte medaglia di bronzo Campionato italiano Karate); Ex Atleta della nazionale italiana FIJLKAM Pankration; (Federazione nazionale: F.I.J.L.K.A.M. – Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali)

 ESPERIENZE INTERNAZIONALI:

Oltre 15 medaglie in campo internazionale in competizioni di Karate svolte in tutta Europa; Atleta partecipante a 3 campionati del mondo e 2 campionati europei tra Karate e Pankration; (Federazioni internazionali: U.W.W. – United World Wrestling / W.K.F. – World Karate Federation); 5° Classificato camp. del Mondo Pankration Sochi (Russia); 5° Classificato camp. del Mondo Pankration Antalya (Turchia); 7° Classificato camp. del Mondo Pankration Tbilisi (Georgia); 5° Classificato camp. europeo Pankration Tbilisi (Georgia); 11° Classificato camp. europeo per regioni Karate Mosca (Russia); Dal 2013 gestisce il suo centro arti marziali e fitness ASD Machintosh Club nella provincia di Pisa; Titolare del sito web https://attrezzaturepalestre.com , portale nato per atleti e palestre (shop online, blog per atleti, personal training online); Insegnante tecnico di Karate e Pankration FIJLKAM; Personal Trainer europeo AIF/EUROPE ACTIVE; Master Training Expert Sport Science Academy; Master allenamento HIIT Sport Science Academy; Qualificato in nutrizione sportiva AIF/Sport Science Academy.

Come ha vissuto e vive, come ha affrontato e affronta alla luce della quarta ondata del Covid, la paura della pandemia, del contagio e il notevole disagio per le indispensabili severe misure restrittive.

 Quello che abbiamo vissuto e in parte continuiamo a vivere da gennaio 2020 ad oggi, ha sicuramente portato un grande cambiamento nella quotidianità di ognuno di noi. Penso che un cambiamento si possa affrontare in maniera passiva o attiva. Cosa intendo? A livello lavorativo c’è chi è stato altamente ostacolato dalla situazione ma non è riuscito a reagire se non lamentandosi e auspicando un ritorno alla normalità a breve; e questa è la modalità passiva.

Dall’altro lato, molti professionisti hanno cavalcato l’onda del cambiamento, sfruttando il tempo del lockdown per ampliare il proprio bagaglio di conoscenza. Questa è la modalità che intendo “attiva”. Lavorando nel settore del fitness mi sono chiesto come avrei potuto continuare ad aiutare le persone a mantenere uno stile di vita sano e attivo, in questo momento di particolare necessità, che ho sfruttato per potenziare un progetto su cui stavo lavorando già da un anno prima della pandemia. Lavorando da remoto con i miei allievi, quindi con percorsi personalizzati online, sono riuscito nel mio piccolo ad alleviare quei disagi causati dalla sedentarietà data dal lockdown con allenamenti e consigli nutrizionali che sono stati d’aiuto a molte persone non solo a livello fisico ma anche psicologico. Tutto questo è stato utile anche a me per affrontare nel migliore dei modi la situazione e rimanere attivo mentalmente.

Quanti danni hanno causato allo sport in generale e al fitness in particolare la pandemia le chiusure indiscriminate e la confusa se non cattiva gestione politica?

La pandemia ha gravato molto sulle associazioni sportive. Se pensiamo che lo sport è un pilastro fondamentale per la crescita psicofisica dei bambini e che gli stessi non hanno potuto più accedere a quel momento giornaliero di allenamento e aggregazione con gli altri compagni, si è trattato davvero un dramma. Non cambia molto se parliamo di adulti. Sappiamo tutti di quanto l’obesità e l’inattività fisica sia un problema per il nostro Paese, soprattutto per le fasce giovanili.

Alla luce dei risultati ottenuti dalla delegazione italiana alle Olimpiadi di Tokyo, ho visto tanto entusiasmo anche da parte dei politici che non hanno mancato l’occasione per farsi pubblicità, sfornando post di complimenti e ammirazione sui social. Gli stessi che stanno letteralmente uccidendo le Associazioni Sportive Dilettantistiche. Peccato che quegli atleti che conquistano medaglie alle Olimpiadi, prima di far parte di un gruppo sportivo professionistico dell’arma, siano stati formati nelle Asd. Viene da sé il pensiero che se le Asd non saranno messe in condizione di poter lavorare, non solo sarà difficile formare nuovi atleti ma saremo sempre più poveri dei valori che le stesse associazioni trasmettono attraverso lo sport. Cosa ancor più fondamentale, il fattore della salute.

 Quanto valore lei attribuisce al binomio sport/salute, ovvero, quanto è fondamentale l’attività sportiva per il conseguimento ed il mantenimento del benessere psicofisico? 

 Ho sempre in mente una frase che ho sentito, proveniente da una vecchia pubblicità rappresentata nel Regno Unito. Questa raffigurava un bambino su un divano e citava: “il miglior modo per morire prima è non fare niente”.

Se guardiamo le ricerche scientifiche è esattamente così. Il nostro corpo si è evoluto per una vita attiva e questa è la sua predisposizione. Ancora oggi però non si dà la giusta importanza alla vera prevenzione che non è quella di curare un sintomo, bensì quella di avere uno stile di vita sano e seguire una corretta nutrizione affinché il sintomo non compaia nemmeno. Purtroppo oggi allo Sport non è attribuita ancora la giusta importanza. Basta pensare al programma scolastico di educazione fisica, spesso gestito come un’ora di svago in mezzo al resto delle lezioni. Lo Sport in termini di salute e benessere psicofisico è fondamentale ma c’è ancora molta disinformazione data da vecchi luoghi comuni radicati nella mentalità delle persone. Secondo il mio punto di vista servirebbe una formazione più specifica a riguardo, già dai primi anni scolastici.

 Cosa le hanno dato in termini di crescita personale, sociale e professionale l’attività sportiva in generale e il fitness in particolare?

 

Lo Sport mi ha sicuramente aiutato a combattere la timidezza, a formare il carattere e a stabilire forti rapporti di amicizia. Per quanto riguarda il mio percorso agonistico, lo Sport mi ha insegnato a non abbattermi di fronte alle avversità: si vince ma soprattutto si perde, si analizza la sconfitta, ci si migliora e si crea la strada per la vittoria. Questo percorso mi è stato fondamentale e mi ha preparato ad affrontare molti aspetti della vita. Lo scopo principale di un percorso agonistico è quello di migliorarsi ad ogni gara, ad ogni allenamento ed essere costante ogni giorno. Questo aspetto è fondamentale non solo per vincere una gara ma anche per raggiungere qualsiasi obiettivo nella vita, come ad esempio superare un esame all’università, raggiungere un obiettivo lavorativo ecc..

Oggi cerco di trasmettere le mie esperienze agli allievi che seguo, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi che possono essere agonistici ma anche personali. Il fitness in generale è un mezzo potentissimo per far sentire meglio le persone con se stesse. Lo sport è un momento di formazione a 360° che ti prepara ad affrontare anche situazioni più complesse che la vita ti mette di fronte. Dovrebbe essere un punto fondamentale per la crescita di ogni bambino.