L’unione Europea ha presentato il passaporto vaccinale che andrà in vigore da giugno

L’unione Europea ha presentato il passaporto vaccinale che andrà in vigore da giugno

20 Marzo 2021 0 Di Corrado Riggio

Non si limiterà a dimostrare il vaccino effettuato ma servirà per fornire anche dettagli, in assenza della vaccinazione, sul test negativo al Covid.

Agli Stati membri dell’Unione Europea resterà la responsabilità di decidere quali restrizioni evitare ai viaggiatori ma, in ogni caso, le regole dovranno essere uguali per tutti i possessori del passaporto. Il certificato vaccinale verrà chiamato “Digital Green Certificate”, creato al fine di facilitare la libera circolazione all’interno dell’Unione europea in tempi di pandemia e non si limiterà a dimostrare il vaccino effettuato ma servirà per fornire anche dettagli, in assenza della vaccinazione, sul test negativo al Covid oppure sulla presenza di anticorpi da guarigione. Detto certificato entrerà in vigore entro la metà dì giugno e sarà disponibile gratuitamente sia in formato digitale che in formato cartaceo. La sicurezza e l’autenticità del certificato sarà garantita da un QR Code che potrà essere usato per verificare la presenza dei dati sui database. La Commissione, inoltre, istituirà uno sportello al fine di garantire che tutti i certificati possano essere verificati in tutta l’Unione e sosterrà gli Stati membri nell’attuazione tecnica dei certificati. Agli Stati, come già detto sopra, resterà la responsabilità di decidere quali restrizioni alleviare ai viaggiatori ma dovranno essere uguali per tutti i possessori del certificato verde. Tutto questo, al fine di facilitare la libera circolazione all’interno dell’Unione europea attraverso un rigoroso rispetto della non discriminazione e dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione. Inoltre, sarà definito un quadro tecnico a livello europeo da mettere in atto entro la metà di giugno per garantire la sicurezza, l’interoperabilità ed il pieno rispetto della protezione dei dati personali. Si cercherà, altresì, di estendere la possibilità di rendere efficaci anche certificati compatibili rilasciati in paesi terzi. In definitiva, con il certificato verde in questione, l’obiettivo è di ripristinare la circolazione in modo sicuro, responsabile e che dia fiducia a tutti.