“Liver Elastography”, da Caserta un contributo scientifico

“Liver Elastography”, da Caserta un contributo scientifico

17 Luglio 2020 0 Di La Redazione

Esprime soddisfazione Franco Martino, presidente dell’Associazione italiana trapiantati di organi – Aitf, per il riconoscimento attribuito all’Azienda ospedaliera e alla sua prestigiosa Uosd – Satte.

 

Il Servizio di assistenza ai Trapiantati e Trapiantandi Epatici dell’Aorn Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta è stato uno dei soli due centri italiani i cui epatologi sono stati invitati, con autori di tutto il mondo, a partecipare al progetto editoriale che ha portato al primo libro internazionale sulla “Liver Elastography”. Tale metodica ha segnato nell’ultima decade forse la più importante innovazione pratica nella gestione quotidiana di tutte le malattie del fegato. In particolare i dottori Guido Piai, Giovanna Valente e Luca Rinaldi, hanno scritto il capitolo, uno dei 58 del libro, relativo all’utilizzo della metodica (più nota come Fibroscan) nella gestione dei trapiantati di fegato, a testimonianza di un chiaro segno della esperienza e qualificazione raggiunta sul campo.

È notorio che ogni malattia cronica del fegato è fortemente influenzata dall’insorgenza della fibrosi (indurimento e perdita di elasticità del fegato) e dalla sua progressione nel tempo. Questo dato fondamentale era fino a pochi anni or sono ricavabile solo dalla biopsia epatica. Nella Uosd Satte già dal 2011 si è praticato l’elastometria epatica con l’innovativo apparecchio Fibroscan che permette di valutare, con un esame indolore, non invasivo, e soprattutto facilmente ripetibile nel tempo, il grado di elasticità del fegato tramite una sonda applicata sulla cute ed un sofisticato sistema elettronico di controllo. Questo è potuto accadere a seguito dell’acquisto dell’importante apparecchio dopo l’avvenuto finanziamento dell’omologo progetto da parte della Regione Campania, notoriamente supportato dall’Aitf casertana.

L’apparecchio Fibroscan dell’Aorn di Caserta è, oggi, l’unico della provincia (e uno dei pochissimi in Campania e Sud Italia) ad essere integrato con la sonda XL (strumento indispensabile per pazienti in condizioni di particolare sovrappeso) e implementato anche con il modulo Cap. Questo sistema valuta quantitativamente, oltre alla fibrosi, anche la steatosi (il famoso grasso nel fegato), con alta efficacia diagnostica, e consente di classificarla ai seguenti vari livelli: assente, lieve, moderata, avanzata.

La steatosi può essere associata alla fibrosi: il grado di fibrosi definisce la gravità del rischio di malattia epatica e insieme definiscono il rischio generale di malattia cardiovascolare. Questo esame, grazie alla specifica convenzione in atto tra l’Aorn casertana e l’Aitf, è praticabile a tutta la cittadinanza, non solo ai trapiantati-trapiantandi di fegato, e col suo risultato, opportunamente interpretato dall’epatologo, offre, a gastroenterologi, internisti, cardiologi e soprattutto diabetologi, una indispensabile chiave interpretativa della gravità della cosiddetta sindrome metabolica, che costituisce ormai una vera e propria pandemia, colpendo oltre il 35% degli ultracinquantenni.

“La soddisfazione espressa per questo riconoscimento – dichiara il presidente Martino – deriva anche dal fatto che i citati medici, hanno costituito per lunghi anni la triade storica della Uosd Satte, e durante la loro opera meritoria, oltre a non aver mai fatto mancare la dovuta assistenza alle centinaia di trapiantati e trapiantandi in cura a Caserta, sono anche riusciti ad attirare l’attenzione di un prestigioso editore quale Sebastian Mueller, per l’alta specializzazione acquisita.

Purtroppo, dei tre ne è rimasto soltanto uno, la dottoressa Valente, poiché il dott. Piai è in pensione da più di un anno e il dottor Rinaldi, già da qualche tempo, non è più in forza al reparto per il mancato rinnovo del contratto (anche se l’Aitf, non potendo privarsi di una tale, qualificata risorsa, continua ad avvalersi della sua preziosa opera di esperto ecografista nelle prestazioni Fibroscan offerte agli utenti epatopatici esterni, nell’ambito della citata convenzione). “Ebbene, non si può sottacere che l’accennato orgoglio dei trapiantati – prosegue Martino – sia ulteriormente alimen= tato dalla promessa che i lavori relativi alla costruzione dell’Area Trapianti inizino al più presto, così come confermato dal direttore generale, dottor Gaetano Gubitosa, durante la recente riunione del Ccm (Comitato consultivo misto) tenutasi nel pomeriggio di ieri 15 luglio 2020; il quale, fra l’altro, nel presentare ai partecipanti il nuovo direttore amministrativo, avvocato Amalia Carrara, ha anche ribadito chiaramente che farà subito destinare un altro medico per affiancare la dottoressa Valente, e che è sua precisa intenzione di far crescere notevolmente l’intera Azienda ospedaliera, affinché i cittadini di Caserta e della provincia, non debbano più sentire il bisogno di andare fuori porta per farsi curare. La completa realizzazione di tale progetto, infine, consentirà finalmente di portare a 3 i dottori al Satte (che costituiscono il numero minimo di medici epatologi dedicati, per fornire una adeguata assistenza alla moltitudine di pazienti che vi afferiscono) e di portare almeno a 2 medici nefrologi dedicati per poter fornire analoga, adeguata assistenza ai trapiantati renali e a quelli dializzati.”