Laddove lavorare significa ammalarsi di cancro

Laddove lavorare significa ammalarsi di cancro

10 Novembre 2019 0 Di Antonio Magliulo

Questione Ilva. C’è qualcosa di strano, anzi di raccapricciante, nella vicenda, inerente lo stabilimento siderurgico di Taranto, che tanto sta infiammando il dibattito politico.

 L’occupazione o la vita? Quando il prezzo da pagare, per ottenere la dignità derivante anche da un modesto posto di lavoro, è il rischio forte di ammalarsi di tumore, allora significa che l’organizzazione sociale dei paesi, cosiddetti evoluti, è in pieno cortocircuito. La società del “progresso” è riuscita, infatti, a sovvertire persino la più classica delle domande retoriche di ogni buon rapinatore che si rispetti: la borsa o la vita. La risposta, sotto minaccia delle armi (pistola o malattia neoplastica poco conta) non è affatto scontata. Anzi, a seguire il vociare assordante ed imperante, pare proprio che la borsa valga più della vita.

Di fronte all’interesse materiale della pecunia va a gambe levate persino il principio, inderogabile se non si vogliono rischiare pericolose anarchie, della certezza del diritto. Il valore della vita umana ha evidentemente ceduto il posto all’1% del prodotto interno lordo, alle necessità industriali della siderurgia, alle migliaia di posti di lavoro a rischio. Tutte questioni serissime, per carità, ma che non possono essere contrabbandate come prioritarie rispetto alla sacralità dell’esistenza.

 

Il problema di Taranto e delle percentuali in eccesso di tumori, in particolare quello del polmone, è dato dalle polveri sottili, collegabili direttamente allo stabilimento industriale, il che fa del sito pugliese uno dei posti più inquinati d’Italia. Ben il 500% in più il rischio di contrarre il cancro e tutte una serie di patologie, correlate all’inquinamento ambientale, non meno preoccupanti. Si tratta oltretutto di una situazione che non tocca solo il territorio tarantino ma diversi siti industriali d’Italia, dove si continua a produrre curando pochissimo, per non dire nulla, l’impatto ambientale degli scarichi industriali.

Ridurre le immissioni in atmosfera? È chiaramente possibile ma costerebbe per cui, ancora una volta, tra la borsa e la vita si sceglie la borsa.