La rete ospedaliera non è un affare privato

La rete ospedaliera non è un affare privato

22 Giugno 2020 0 Di La Redazione

La Cisl: “È inaccettabile che la relazione illustrativa relativa al rafforzamento della rete ospedaliera non sia stata formalmente inviata alle Organizzazioni sindacali”.

 

 “In Campania il potenziamento della rete ospedaliera è solo un atto burocratico per ‘mettere le carte a posto’”. La denuncia arriva dai vertici campani della Cisl.  Doriana Buonavita segretario generale insieme al segretario della Funzione Pubblica, Lorenzo Medici, sottolineano come “La Giunta di De Luca ancora una volta mette in secondo piano lavoratori e cittadini approvando un piano per la sanità regionale senza coinvolgere nessuno degli stakeholder – spiegano – un atteggiamento che riteniamo grave non solo per il metodo ma soprattutto sul piano sostanziale e operativo”.

“È inaccettabile che la relazione illustrativa relativa al rafforzamento della rete ospedaliera non sia stata formalmente inviata alle OO.SS. costringendo le stesse a doverla recuperarla per via informale e a ‘cose fatte’ – ha sottolineato il segretario generale Buonavita – Ed è ancor più grave dover riscontrare la mancanza di un piano straordinario di reclutamento per il personale precario corredato di un crono-programma, capace dunque di individuare in tempi certi, professionalità occorrenti e modalità veloci per le assunzioni. Insomma, da una prima lettura emerge con chiarezza che il piano prodotto ha più il profilo dell’adempimento burocratico che della concretezza operativa”.

L’obiettivo del sindacato è quello di intervenire strutturalmente sul modello del servizio sanitario regionale per riportarlo a livelli accettabili dopo anni di tagli indistinti e scelte sbagliate che lo hanno reso del tutto inadeguato a garantire standard qualitativi di assistenza.

“Qualcuno dimentica che il DL 34 destina alla Campania più di 300 milioni di euro tra il rafforzamento dei posti di terapia intensiva, sub-intensiva, l’acquisto di strumentazione idonea e riconversione di posti letto per essere adibiti ad alta intensità di cura – dichiara Lorenzo Medici segretario generale Cisl Fp Campania – Per non parlare della costruzione di una rete di medicina territoriale quale strumento decisivo per il contrasto di epidemie e pandemia come dimostrato l’emergenza Covid19, ed in Campania quasi del tutto inesistente. Il raffronto tra i posti letto di terapia intensiva è costruito sui posti programmati e non su quelli operativi. Basti ricordare che quelli operativi sono poco più di 300 e quelli programmati 600, mentre l’obiettivo è quello di arrivare a 834. Ma con quale personale? Partendo dalla tenuta in servizio di tutto il personale precario risultato decisivo durante l’emergenza Covid19, ricordiamo che senza medici, infermieri e Organizzazioni sindacali e tecnici puoi avere letti e strumenti all’avanguardia, ma non si potranno mai utilizzare anche perché si tratta di professionisti ad alta specializzazione”.