La Chiesa in campo per combattere l’inquinamento

La Chiesa in campo per combattere l’inquinamento

2 Gennaio 2020 0 Di La Redazione

L’impegno comune delle Chiese di Acerra, Aversa, Capua, Caserta, Nola, Teano-Calvi – a pochi mesi dal V Anniversario dell’Enciclica Laudato si’ – per la salvaguardia dei territori campani.

 

La difesa dell’ambiente come imperativo morale. Martedì 14 gennaio 2020, a partire dalle 9.30, nell’Auditorium “Monsignor Tommasiello” a Teano (Viale Italia), le sei diocesi campane di Acerra, Aversa, Capua, Caserta, Nola e Teano-Calvi si confronteranno sul dramma dell’inquinamento ambientale. Da tempo le Chiese sopra elencate si stanno incontrando per confrontarsi su questo tema e individuare le vie per un impegno comune. Inoltre, di concerto con la Commissione della CEI per il Servizio della Carità e la Salute, è in preparazione un evento nel V Anniversario della Laudato si’, programmato per il prossimo 18 aprile ad Acerra.

“Da anni le nostre terre soffrono, e la cura della “Casa Comune” è diventata un’urgenza dell’ora presente, e come l’inquinamento produca malattie e morti”, si legge nella lettera inviata qualche giorno fa ai Presbiteri e Diaconi delle diocesi coinvolte. “I vescovi campani più volte sono intervenuti con messaggi e, l’anno scorso, noi vescovi, sollecitati dal fenomeno dei roghi tossici, invitammo tutte le comunità a vivere una giornata di digiuno e di preghiera; l’invito fu ben recepito e vivemmo un forte momento comunitario.

Ma, nell’insieme, sembra che la sensibilità e l’educazione alla custodia del creato non siano passate nel vissuto concreto della pastorale ordinaria, cioè negli itinerari di fede (catechesi) e, soprattutto, nella nostra predicazione. Più in generale, noi Vescovi siamo preoccupati dell’ “affievolimento” della dimensione profetica del nostro ministero, non solo per quanto riguarda la questione ambientale, ma in genere, per tutto ciò che riguarda la dimensione sociale della fede. Non ne parliamo, non educhiamo abbastanza alla pace, alla giustizia e alla salvaguardia del creato. Siamo consapevoli che, se tale dimensione non entra nel tessuto ordinario della pastorale, di fatto essa non passerà. Ci chiediamo: sarà per stanchezza? per rassegnazione? In fondo, così si pensa, che cosa possiamo fare noi di fronte ad un dramma di tali proporzioni? Eppure, non possiamo tacere: siamo di fronte ad un vero dramma che già segna il presente e certamente segnerà il futuro delle nuove generazioni.”