Ircs Santobono?

Ircs Santobono?

5 Marzo 2020 0 Di Gaetano Milone

L’ultima parola, chiaramente, spetta al Ministero ma intanto l’iter è stato ben avviato dalla Regione per giungere all’obiettivo del prestigioso riconoscimento.

 

“C’è stato un lavoro enorme in questi anni per arrivare a standard assistenziali, di ricerca anche in collaborazione con importanti centri nazionali ed internazionali che ci consentissero di avviare l’iter di accreditamento come IRCCS, traguardo ancora più ambizioso perché usciamo da 10 anni di commissariamento. Desidero ringraziare il Presidente Vincenzo De Luca per aver creduto in questo progetto sostenendoci in questi anni con una vicinanza costante ed ai tanti professionisti che hanno deciso di accettare questa sfida e soprattutto ai giovani che con le loro competenze ed entusiasmo porteranno avanti questo ambizioso progetto che consentirà alla sanità campana ed all’assistenza pediatrica di raggiungere standard sempre più alti di assistenza e di ricerca”.

Così la dottoressa Annamaria Minicucci, direttore generale degli ospedali Santobono e Pausilipon dopo il riconoscimento da parte della Regione Campania dello status di Istituto di Ricovero a Carattere Scientifico che spiana la strada al prestigioso ospedale pediatrico napoletano al riconoscimento nazionale.

Un riconoscimento dovuto, guadagnato sul campo per la competenza professionale e la completa dedizione al mondo dell’infanzia che fanno del Santobono uno dei più prestigiosi punti di riferimento per l’assistenza e cure pediatriche in campo nazionale ed internazionale. Un’assistenza sanitaria a 360 gradi al passo con i tempi ed all’avanguardia in tutti i settori.

L’estate scorsa, a Massa Lubrense, la dottoressa Minicucci, ha ricevuto dalle mani del sindaco della terra delle Sirene, Lorenzo Balducelli,  il “Premio Vervece” per  “L’incessante e professionale opera di  assistenza sanitaria a favore dell’infanzia” ed in particolare per l’operatività della “Camera Iperbarica, attiva al Santobono, 24 ore su 24, con uno staff di medici eredi della grande tradizione nazionale di medicina iperbarica “creata” dal professor Raffaele Pallota d’Acquapendente, ammiraglio medico, rianimatore nel lontano 1974, del sub Enzo Maiorca, che al largo dello scoglio del Vervece, ottenne il record del mondo di profondità in apnea (-87 mt.), stupendo il mondo intero.