Infertilità di coppia e non solo.

Infertilità di coppia e non solo.

27 Ottobre 2018 0 Di Antonio Magliulo

Inquinamento ambientale, carenza nelle pratiche preventive, ritardi nella decisione di accogliere e scegliere la maternità. Sono tutti fattori che contribuiscono all’insorgenza della patologia e, conseguentemente, al calo delle nascite.

Giulio Tarro

Percorsi diagnostici-terapeutici nell’infertilità di coppia. Questo il titolo dell’incontro – patrocinato dal Consiglio regionale della Campania, dalla Fondazione Teresa e Luigi De beaumont Bonelli onlus e dall’Associazione Buona sanità – che si è tenuto ieri all’Hotel Exceltior di Napoli. Temi di scottante attualità dato il numero delle coppie coinvolte (15% secondo l’Istituto superiore di sanità) ed il costante aumento della disfunzione che solo negli ultimi 10/15 anni ha fatto registrare un aumento dell’infertilità maschile del 90%.

Molteplici le cause del dato: inquinamento ambientale, criptorchitismo, tumore del testicolo, infezioni virali, età delle donne che supera quella ideale per la fertilità.

All’incontro, è stato Chiamato a tenere una lettura magistrale Giulio Tarro, virologo, studioso insigne, già titolare della cattedra di virologia oncologica alla Federico II, candidato al nobel per la medicina, selezionato come virologo dell’anno dalla International Association of Top Professionals (IAOTP) ed autore di rilevanti scoperte nel campo medico-scientifico. Fra le altre, insieme al professor Albert Sabin, è riuscito ad individuare l’esistenza di una correlazione tra il cancro ed alcuni virus, come ad esempio gli herpetici ed il papilloma virus.

Quali le cause all’aumento dell’infertilità, segnatamente nei paesi occidentali?

“Le cause sono molteplici. Basti pensare, ad esempio, a quanti casi di criptorchitismo o di varicocele venivano scoperti durante le visite derivanti dall’obbligo di leva. Rappresentavano una buona forma di prevenzione per l’infertilità maschile che, oggi, con la fine della leva obbligatoria, non esiste più. Sarebbe pertanto opportuno individuare forme preventive sostitutive rispetto a quella scomparsa con l’obbligo di leva. Ci sono, poi, fattori importanti che agiscono sul sistema endocrino: inquinamento ambientale (metalli pesanti che si trasferiscono nei prodotti alimentari e, passano, quindi nell!’organismo) ed infezioni virali (papilloma virus). Sulle patologie di origine virale si possono fare efficaci interventi preventivi diagnostici, mediante pap-test e più ancora ricorrendo alle tecniche di biologia molecolare. 

Valida anche la soluzione vaccinale per evitare l’insorgere di affezioni da papilloma virus. Oggi sono disponibili vaccini per ben nove ceppi di papilloma di cui sette risultano oncogeni”.

Qual è, su questo fronte della prassi vaccinale, la situazione in Campania laddove per tanti aspetti ancora si registrano ritardi?

Devo dire, non su questa particolare problematica. Dopo regioni quali, ad esempio, la Valle d’Aosta e la Basilicata che si sono mosse per tempo, anche la Campania ha recuperato terreno. Si è allineata, infatti, alle regioni più evolute e, finalmente, si è messa al passo con queste.

I metalli pesanti.

Ho sviluppato e sto sviluppando lavori importanti che indicano connessioni evidenti fra l’inquinamento prodotto dai metalli pesanti e la salute umana. E questo, purtroppo non solo in relazione all’infertilità ma anche alla genesi ed all’aumento di gravissime patologie. Tra le altre quelle che determinano l’insorgere del disturbo dello spettro autistico. Se non si corre ai ripari, invertendo la tendenza, nei prossimi anni si potrebbero ingenerare situazioni apocalittiche.

Quindi?

Nonostante tutto, resto un inguaribile ottimista. Leggo in giro un risveglio delle coscienze e credo che, alla fine, fra civiltà e “cinicità”  finirà per prevalere la prima.