Il Giudice, corretta la sospensione dell’operatore sanitario che rifiuta il vaccino

Il Giudice, corretta la sospensione dell’operatore sanitario che rifiuta il vaccino

26 Marzo 2021 0 Di Corrado Riggio

“È ampiamente nota l’efficacia del vaccino nell’impedire l’evoluzione negativa della patologia causata dal virus come si evince dal drastico calo dei decessi fra le categorie che hanno potuto usufruire del vaccino”.

Una Sentenza del Giudice del Tribunale di Belluno dà ragione ad una RSA che aveva deciso di sospendere dal loro posto di lavoro due infermieri ed otto operatori sociosanitari poiché si erano rifiutati di sottoporsi al vaccino contro il Covid. Come conseguenza del rifiuto di sottoporsi alla vaccinazione, la Direzione Sanitaria della RSA, dapprima aveva messo i dieci dipendenti in ferie forzate per, poi, farli sottoporre alla visita dinanzi al medico del lavoro, il quale li definiva inidonei al servizio. In virtù di tale inidoneità al lavoro, i vertici della casa di riposo avevano deciso di allontanare dal luogo di lavoro i dieci lavoratori con contestuale sospensione dello stipendio per impossibilità di svolgere la mansione lavorativa prevista. Immediatamente i dieci dipendenti avevano provveduto, per il tramite dei propri legali, a depositare ricorso dinanzi al Tribunale di Belluno, nella speranza che il Giudice disponesse la loro reintegra sul posto di lavoro, invocando la libertà di scelta stabilita nell’articolo 32 della Costituzione in cui è scritto che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. Come risposta a tale difesa, i legali della RSA avevano, invece, sostenuto che nessuno voleva mettere in discussione la libertà di scelta vaccinale ma che, in questo caso, doveva prevalere l’obbligo del datore di lavoro di mettere in sicurezza i suoi dipendenti e le parti terze ovvero gli ospiti delle case di riposo. Il Tribunale di Belluno nella Sentenza ha considerato insussistenti i motivi che hanno spinto gli operatori no vax e per questo sospesi ma non licenziati. Ciò significa che qualora cessasse la pandemia o gli stessi decidessero di vaccinarsi, saranno immediatamente reintegrati nel posto di lavoro. In detta Sentenza il Giudice ha sancito testualmente “È ampiamente nota l’efficacia del vaccino nell’impedire l’evoluzione negativa della patologia causata dal virus come si evince dal drastico calo dei decessi fra le categorie che hanno potuto usufruire del vaccino, quali il personale sanitario, gli ospiti delle RSA ed i cittadini di Israele dove il vaccino è stato somministrato a milioni di individui.”. Motivo per cui è stata considerata pericolosa la persistenza nella casa di riposo dei dieci operatori no vax. In definitiva, il Tribunale di Belluno ha ritenuto corretta la decisione della Direzione Sanitaria della RSA di sospendere i dieci dipendenti dal posto di lavoro senza stipendio per aver rifiutato il vaccino contro il Covid, il tutto al fine di mettere principalmente in sicurezza gli altri dipendenti sottoposti a vaccinazione nonché gli ospiti di tale residenza.