Ignaz Semmelweis medico ungherese che, nel XIX secolo, scopre l’importanza di lavarsi le mani

Ignaz Semmelweis medico ungherese che, nel XIX secolo, scopre l’importanza di lavarsi le mani

5 Maggio 2021 0 Di Miriam Perfetto

La celebrazione del 5 maggio, giornata mondiale per il lavaggio delle mani, acquista un particolare significato nel corso di questa pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Ogni anno l’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, per il 5 maggio ricorda l’importanza del lavaggio delle mani, gesto semplice ma essenziale, la cui scoperta si deve al dottore Ignaz Semmelweis. Semmelweis nasce nel 1818 in Ungheria, le sue origini sono tedesche, benestante è la sua famiglia. Ben presto si sposta a Vienna, la capitale dell’Impero Austro-ungarico, dove inizialmente studia legge ma si rende conto che la giurisprudenza non fa per lui, preferisce la medicina. Nel 1844 ottiene dall’Università di Vienna il dottorato in ostetricia e due anni più tardi viene nominato assistente professore in una struttura pubblica che per volontà dell’imperatore Giuseppe II diviene un centro di eccellenza medica. L’ostetricia a Vienna ha due padiglioni: nel primo operano medici e studenti, nel secondo solo le ostetriche. Il dottore Semmelweis si accorge che la percentuale di morti per febbre puerperale è molto più bassa dove ci sono solo le ostetriche, a questo punto cerca di capire il perché. Si rende conto che tutto è riconducibile agli specializzandi che trasportano le infezioni dalle sale di autopsie alle sale parto. Le ostetriche, a differenza di medici e studenti, non facendo autopsie non possono infettare le partorienti. Nell’aprile del 1847, Ignac Semmelweis scopre che la febbre puerperale, una malattia mortale allora sconosciuta, non è provocata da uno squilibrio negli “umori” del corpo umano ma è un’infezione della stessa natura di quella che uccide i chirurghi che si feriscono accidentalmente nel corso di esami su cadaveri o durante interventi su pazienti infetti. Da qui l’invito a lavarsi bene le mani prima di intervenire su una partoriente. La causa della febbre puerperale è insomma il medico stesso, che trasporta da un malato all’altro qualcosa che rimane appiccicato alle sue mani e che provoca la malattia. Poco dopo il medico ungherese impone di utilizzare prodotti per disinfettare le mani a base di cloro oltre agli accurati lavaggi. In un solo anno le morti si riducono drasticamente ma i suoi colleghi lo considerano pazzo perché sostengono che la soluzione registrata nel protocollo (carteggio ambito dai collezionisti che andrà all’asta proprio in questo periodo) non solo è banale ma è anche inutile. Semmelweis informa tre eminenti personalità della medicina, suoi maestri: Karl von Rokitansky, Joseph Škoda e Ferdinand von Hebra, che condividono le scoperte dell’allievo, cercano di divulgarle ma invano perché molti sono i ginecologi del tempo che sostengono che Semmelweis stia vaneggiando. Iniziano i guai per il genio incompreso che disperato, dopo anni di ostracismo, inizia a manifestare il suo dissenso per la medicina del tempo scrivendo lettere ai suoi oppositori. Non apprezzati i toni delle missive, ulteriormente deriso, insultato, perseguitato ed infine emarginato. E’ costretto a lasciare il suo lavoro perché considerato folle, muore in manicomio il 13 agosto del 1865 alla età di 47 anni. Ignaz Semmelweis è una illustre figura che in vita non riesce a far sentire la sua voce, che rimane inascoltata fino a quando Louis Pasteur e Robert Koch sviluppano la teoria microbiologica delle malattie contagiose, offrendo un quadro teorico alle sue intuizioni. Solo dopo la sua morte la comunità scientifica gli riconosce la validità delle sue idee e ammette che Ignaz Semmelweis è un geniale precorritore. Nel corso della storia se abbiamo debellato non poche malattie lo dobbiamo alla igiene e in particolare alla pulizia delle mani, oggi se riusciamo a fronteggiare la pandemia, dovuta al Covid 19, è anche grazie alle scoperte di Ignác Semmelweis. Per tutto questo è doveroso ricordarlo, soprattutto nel periodo in cui hanno inizio le sue conquiste, vale a dire nel lontano aprile del 1847 e oggi nella giornata mondiale per il lavaggio delle mani.