Gabriele Stante, la pratica sportiva riduce ansia e stress

Gabriele Stante, la pratica sportiva riduce ansia e stress

23 Settembre 2021 0 Di Pasquale Maria Sansone

Quando ciò che fai sul campo fa sentire speciale anche l’ultimo spettatore laggiù in quindicesima fila, vuol dire che hai fatto bene il tuo lavoro. (Isiah Thomas)

Quello che è mancato di più agli agonisti negli ultimi tempi è stato il pubblico festante. Oggi, grazie al Green Pass i campi da gioco si stanno gradualmente riempendo di tifosi.

Parliamo di questa ripresa, di Covid, di Basket e Salute con un cestista emergente: Gabriele Stante.

 Cresciuto nella Magna Grecia Basket approda successivamente nella De Florio Basket Taranto. 

Partecipa negli anni a seguire ad ogni campionato massimo under, nella Virtus Taranto vincente con l’under 18 Eccellenza nell’annata 2017/2018. 

 Cresce nel settore disposto dal CUS Basket Taranto in Serie C Silver. 

Attualmente, per una buona sfumatura di categorie varie Senior, nella Fortitudo Taranto, con voglia di emergere e di migliorare ancora.

Come ha affrontato ed affronta la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio legato alle indispensabili severe misure restrittive?

Risulta ovvio affermare che la pandemia ha influenzato negativamente la nostra vita di tutti i giorni. L’essere condizionato, fisicamente e psicologicamente , ti fa attraversare momenti alterni di profonde riflessioni nelle quali cerchi di cogliere sempre l’aspetto positivo della vicenda ma anche attimi pieni di angoscia in cui ti sembra davvero tutto nero. Vivere una situazione storica come questa implica certamente dei “contro”  ma, nonostante tutto, anche dei “pro”, e questo ho avuto modo di notarlo soltanto vivendo questa critica circostanza. Paradossalmente, la pandemia, nonostante tutta la desolazione che ci ha portato, mi ha fatto maturare caratterialmente e crescere sotto alcuni punti di vista, insegnandomi: ad essere sensibile ai dettagli, al valore della famiglia, dell’amicizia, ad apprezzare il valore delle piccole cose. Così ho  potuto rivalutare e mettere nella giusta luce tutti quei momenti che magari prima definivo “insignificanti”. Nella semplicità ho ritrovato le grandi emozioni. Un giorno mi ritrovai, quando le restrizioni ovviamente lo imponevano, a praticare attività fisica all’aperto. Nel tratto di strada percorso mi immersi in un’immensità di emozioni che non avevo mai provato prima di allora. Guardare ogni singolo oggetto apprezzandone i dettagli, come ad esempio i colori della natura, mi hanno portato a pensare  quanto bella è la vita ed anche la mia, e l’ambiente che ci circonda e la nostra Terra. Sono giunto alla conclusione che molti vedono e pensano sempre in grande, quando, in realtà, la felicità sta soltanto nelle piccole cose. D’altro canto, vivere un periodo molto complesso, come questo, ascoltando tante brutte notizie, venire a conoscenza di persone a te vicine che sono state realmente tanto male, ti porta anche ad una condizione mentale piena di sofferenza e negatività.  Sei lì, con la voglia di  aiutare il prossimo in difficoltà, ma purtroppo  sei costretto a rimanere a casa e ad osservare  tutto da lontano. Forse è questo senso di impotenza quello che più mi ha fatto penare: il non essere in grado di aiutare il prossimo. Ovviamente si aggiunge a questo il profondo senso di solitudine, l’essere stato lontano da persone così importanti affettivamente, faceva sì che, in alcuni giorni arrivassi a sentirmi esausto. Ma era giusto ed è giusto così, pur di non mettere a rischio la salute degli altri, bisognava e bisogna tutt’ora essere responsabili, manifestando così il nostro altruismo. Ho vissuto, insomma, questa esperienza come se fossi stato in un “circolo vizioso” in cui alla serenità seguiva l’inquietudine, rispettando ogni misura restrittiva per salvaguardare la salute mia e degli altri e  affrontando questo triste momento con coraggio, pazienza, attesa e voglia di riscatto. 

Quanti danni hanno causato allo Sport in generale, ed al Basket in particolare, la pandemia, le chiusure indiscriminate e la confusa gestione politica?

La pandemia ha creato molta confusione: dai politici che non hanno utilizzato al meglio le tempistiche di ripresa, alle decisioni adottate di urgenza per prevenire e anticipare questo male al meglio. È ovvio che in quelle circostanze però il cercare di risolvere il tutto il prima possibile ha potuto portare a delle conseguenze positive certo, ma soprattutto negative. Purtroppo questo è il dato di fatto e quindi bisogna cogliere gli sforzi fatti, nonostante molti sbagli. Ovviamente comprensibili. Di danni recati allo Sport ce ne sono stati e se ne percepiscono ancora i postumi: dal piccolo “giro monetario” che potrebbe incassare una società con la vendita dei biglietti al mancato affetto che trasmette la tifoseria sugli spalti. Quest’ultima, in campo, è una mancanza molto importante perché influenza tantissimo l’aspetto psicologico di un giocatore. L’adrenalina, l’amore per lo sport, è composto anche da questi ingredienti. E sicuramente per la mancanza di questi elementi, io stesso, come molti altri, compreso la tifoseria, abbiamo risentito tantissimo. Ora bene o male, grazie al Green Pass, tutto questo può cominciare ad essere messo da parte e, con piccole accortezze come la mascherina, tutte le emozioni che ormai sentivamo lontane ora possono essere di nuovo pian piano raggiunte. Per questo trovo giusto vaccinarsi, abbiamo bisogno di ritornare alla totale normalità.                                     

Quanto valore attribuisce al binomio Sport-Salute?

 Lo sport mi ha segnato ad essere positivo psicologicamente e ha rafforzato il mio organismo. Nonostante la situazione pandemica, infatti, quando possibile, ho sempre cercato di mettere in moto il mio fisico. Se non era possibile fare due tiri al canestro, ero sempre pronto per farmi lunghe passeggiate. Per questo consiglio vivamente di praticare attività fisica, perché ne conseguono solo vantaggi: dal ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache al diminuire di sintomi come ansia, stress e depressione. E perché no, godersi al contempo i paesaggi che ci offre la natura non è per niente male.

Cosa Le ha dato la pratica del Basket in termini di crescita personale, sociale e professionale?

  

Tutto ciò che ho dato al basket, con gli anni, mi è sempre stato ricambiato. L’attività fisica, lo sport in generale, è un percorso di vita pieno di soddisfazioni e crescita continua. Qui colgo l’occasione per ringraziare i miei genitori che nel passato, nonostante la mia giovanissima età, mi hanno segnato la giusta direzione, affinché arrivassi a sviluppare giorno dopo giorno la mia formazione personale. Incontrare persone come gli allenatori ti fa capire che non ti insegnano solamente ciò che dovresti fare in campo ma, magari a volte senza volerlo, arrivano a farti apprendere come comportarsi in determinate situazioni al di fuori del mondo dello Sport. Interagire con altri giocatori e “fare squadra” ti aiuta ad aprirti e socializzare fino ad arrivare a crescere e fare gruppo anche in situazioni di normale quotidianità. Come persona sono sempre stato introverso e molto timido, ma lo Sport mi ha aiutato a superare anche questi ostacoli. Il Basket è sicuramente una valvola di sfogo, riesce a farmi gestire tutte le situazioni di nervosismo e mi porta ad essere più calmo e tranquillo nello studio . Riesce a far emergere la parte migliore di me fino a farmi stare bene con me stesso. Confido fermamente che questa edificante passione continui a darmi tanta serenità  e mi faccia raggiungere altri obbiettivi importanti.