Davide Pozzovivo: “La pandemia è stata un killer, tante società di Futsal sono fallite”

Davide Pozzovivo: “La pandemia è stata un killer, tante società di Futsal sono fallite”

23 Giugno 2022 0 Di Marco Magliulo & Pasquale Maria Sansone

Oggi parliamo di Covid, sport e salute con un giovane atleta di Futsal: Davide Pozzovivo.

“La mia carriera nel calcio a 5 inizia quasi per caso come ho detto prima in un torneo amatoriale fui visto e contattato da li iniziai a giocare negli allievi per poi successivamente a 16 anni ovvero l’anno dopo passare nell’under 21. Li il primo anno vincemmo il campionato regionale ed arrivammo a giocare anche le f8 scudetto nazionali tra le migliori 8 d’Italia, nello stesso anno con l’under 19 raggiungemmo lo stesso obbiettivo vincendo anche la coppa Puglia.
A 17 anni sono passato in prestito in una squadra di serie B l’Olympique Ostuni dove ho militato per un anno.
Successivamente mi sono trasferito al nord dove prima ho giocato un anno nel Forlì Calcio A 5 e poi due anni nel Faventia sempre in serie B sfiorando la promozione in serie A2.
Poi sono tornato giù in Puglia per giocare nel Taranto calcio a 5 in serie A2 dove ho militato per un anno poi la squadra ha avuto problemi legati al covid e purtroppo si è fermata alla fine della stagione. Quindi siamo all’ultimo anno dove ho giocato per la Futsal Ostuni questa volta in serie C2″.

La fase pandemica più acuta sembra essere oramai alle spalle anche se i continui colpi di coda non lasciano del tutto tranquilli. Come ha vissuto, come vive, come ha affrontato e come affronta questa situazione di grande difficoltà per il mondo dello sport? Come ha gestito la paura del contagio ed il disagio legato alle severe misure restrittive?

La pandemia è stata molto dura da affrontare, io sono giovane quindi è stato del tutto una situazione nuova tra distanziamenti, mascherine paura di contagio e di contagiare, ignoranza nel capire agli inizi cosa davvero fosse…si è stata dura ma devo da un lato ringraziarla perché mi ha permesso di scoprirmi di più di coltivare personalmente il mio sogno di dedicare più tempo tanto tempo a ciò che amavo fare.

Insieme alle restrizioni i tentennamenti del mondo politico hanno causato gravi danni allo sport, soprattutto a quello, cosiddetto, minore. Cosa è successo, in particolare, nella sua specialità?

Il mio sport come hai detto anche tu fa parte di sport minori il FUTSAL è stato ammazzato ho visto tante società fallire non ripartire più perché purtroppo è uno sport senza sostegni, ho visto giocatori abbandonarsi e non riprendersi più addirittura allenatori, è stato difficile quando si è ripreso gradualmente con tamponi ogni giorno per potersi allenare in gruppo o giocare una partita tutto a spese delle società…

Chi è stato a spingerla all’attività agonistica? o si è trattato di una folgorazione magari guardando ai modelli dei grandi campioni?

La principale artefice di tutto è mia madre. Ora non c’è più ci ha lasciato qualche mese fa per una brutta malattia, posso solo dire che grazie a lei che posso inseguire il mio sogno. Per quanto riguarda il futsal ho iniziato per caso sono stato scoperto da un allenatore ad un torneo amatoriale cosi per gioco mi hanno chiamato a fare una prova e da lì è iniziato tutto.

Al di là delle doti personali e delle attitudini, quanto conta la forza di volontà nel raggiungimento degli obiettivi?

È ciò che di più importante esista non solo nello sport ma nella vita senza forza di volontà senza spirito di sacrificio senza voglia di volere quella determinata cosa non si otterrà mai. Io posso dire per mia esperienza personale che quando stavo per mollare questo sport perché stufo di tutto il mondo che ci gira intorno io non mi sono arreso e ho continuato perché amo giocare e li che mi sono tolto le soddisfazioni più belle perché mi sono sacrificato perché ci ho creduto.

Se dovesse dare qualche “consiglio utile” ai ragazzi  che si avvicinano alla sua specialità, cosa suggerirebbe?

Un consiglio è quello di fare come facevo io agli inizi per esempio era guardare video guardare gli allenamenti dei più grandi perché è uno sport dove l’attimo conta tantissimo tutto e un posizionamento corretto uno stop fatto in una maniera diversa può fare la differenza il mio consiglio secondario è comunque quello di provare buttarsi e testare se in primis a te piace la faccio più semplice di quanto potrebbe essere ma per me è cosi se non lo provi non sai com’è.