Curare l’autismo e l’Alzheimer con le farfalle, perché non farlo anche nei giardini urbani sorrentini?

Curare l’autismo e l’Alzheimer con le farfalle, perché non farlo anche nei giardini urbani sorrentini?

5 Novembre 2020 0 Di Luigi De Rosa

Da qualche anno molte associazioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia, hanno scoperto e incrementato quella che ci piace chiamare papilion-terapy.

Il metodo Snoezelen nasce verso la fine degli anni ’70 da due terapisti olandesi, Jan Hulsegge e Ad Verheul. La loro idea era quella di ricreare degli apposti ambienti dove i pazienti con disturbi mentali (persone con autismo, con lesioni cerebrali, Alzheimer, demenza etc), potessero essere stimolati attraverso luci, suoni, colori, sapori e manipolazioni, al fine di creare suggestioni attraenti che incrementassero la percezione. Il termine Snoezelen nasce dalla combinazione delle due parole “snuffeln” (esplorare) e “doezelen” (rilassarsi). I pazienti con disabilità, infatti, poiché tendono a vivere in un mondo tutto loro, all’interno di tali ambienti vengono spinti ad esplorare e ad entrare maggiormente in contatto con il mondo circostante; ogni componente d’arredo all’interno ha il preciso scopo di stimolare uno dei 5 sensi, aiutare il paziente a prenderne coscienza e generare un diffuso senso di benessere e calma. Da qualche anno molte associazioni italiane, dalla Lombardia alla Sicilia, hanno scoperto e incrementato quella che ci piace chiamare papilionterapy (papiliōne in latino farfalla) che si realizza nelle “Case delle farfalle”, che consiste in un ambiente all’aperto dove il disabile entra in contatto con quest’insetti, in genere Papilio machao, lepidotteri coloratissimi, legati a piante come la buddleia, molto profumata, animaletti che non fanno versi che possono incutere timore. Quest’insieme di elementi visivi, olfattivi, uditivi e tattili creano un ambiente rilassante che stimola i sensi dei pazienti. La metodologia Snoezelen ha prodotto interessanti risultati con un crescente numero di malati di Alzheimer, in particolare intervenendo favorevolmente nel trattamento dei cosiddetti “BPSD”, ossia i disturbi comportamentali nella demenza. Lo Snoezelen è utilizzato anche al di fuori dell’ambito di cura, ad esempio nella prevenzione del burnout. Sarebbe bello poter riproporre anche nei giardini didattici della penisola sorrentina queste esperienze innovative per le cure di tali disturbi. Ci sono giardini dove una casa delle farfalle potrebbe essere realizzata, e certamente terapisti adatti a proporre a bambini, per esempio, con autismo, questo tipo di esperienza sensoriale. Intanto mi piace segnalarvi il sito www.sacrafamiglia.org della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone nel milanese, nata nel 1896, che si prende cura di bambini, adulti e anziani con gravi disabilità, e quello della siciliana Casa delle Farfalle di Marsala, www.lacasadellefarfalle.com, associazione dotata di uno splendido giardino urbano con centinaia di farfalle che si occupa di persone con disabilità.