Covid, la quarta ondata

Covid, la quarta ondata

15 Novembre 2021 0 Di Antonio Magliulo

Alla fine è arrivata. La prevista quarta ondata della pandemia che sta gettando nel caos popoli e nazioni è giunta. Mai “profezia” fu più puntuale, se si escludono quelle bibliche che hanno ben altro Ispiratore rispetto alle proiezioni di un mondo scientifico sempre più in angoscia e costretto a rincorrere un  virus (naturale o innaturale che sia) che sembra farsi beffe di cure, rimedi e vaccini.

I numeri degli incrementi quotidiani nelle progredite e vaccinate nazioni europee sono da brivido: oltre 45mila i nuovi casi di positività in Germania che sta seriamente pensando di ritornare allo smart working ; oltre 39mila quelli registrati nel Regno Unito; oltre 16mila queli in Olanda; quasi 13mila casi in Polonia; circa 12mila in Austria; oltre 10mila nella Repubblica Ceca; più di 8mila in Italia. Per non parlare dell’autentica emergenza sanitaria che la pandemia sta portando nei Paesi dell’Est. Non  va di molto meglio nel resto del mondo. Valga per tutti il dato relativo agli Stati Uniti che sfiorano quota 140mila nuovi contagi.

“I vaccini non sostituiscono la necessità di altre precauzioni”, ha tuonato il direttore generale dell’Oms, Ghebreyesus, che ha invitato a non abbandonare le misure anti-contagio. “I vaccini riducono il rischio di ospedalizzazione, malattie gravi e morte. Ma non prevengono completamente la trasmissione” ha chiarito.

Gli si potrebbe rispondere che ce ne eravamo accorti un po’ tutti anche chi, nell’ottica della teoria del minor danno, ha affidato ai vaccini la propria difesa dal virus.

E così mentre in Olanda si torna ad un lockdown parziale per tre settimane ed in Austria si decide per analogo provvedimento nei confronti dei non vaccinati, in Italia in ministro della salute, Roberto Speranza nel corso della trasmissione condotta da Fazio, “Che tempo che fa”, invita gli italiani ad insistere col Vaccino: “”Voglio fare un appello a favore della vaccinazione, la vera differenza la fa il tasso della vaccinazione. I nostri numeri sono positivi, l’86% della popolazione vaccinabile ha fatto la prima dose e l’84% ha completato il ciclo, tra i numeri migliori a livello europeo e mondiale. Non dobbiamo accontentarci, dobbiamo insistere perché la vaccinazione ci consente uno scudo più solido per affrontare le prossime settimane”. Settimane che si potrebbero prospettare di fuoco se lo stesso ministro fa cenno ed un possibile prolungamento dello stato di emergenza ed all’ipotesi di possibili restrizioni a Natale qualora “gli ospedali non dovessero reggere” l’onda d’urto della quarta ondata.

Di fronte a questo scenario privo di certezze e ricchissimo di dubbi, c’è poco da commentare se non ricorrendo all’indimenticabile motto della mitica “sora” Lella: “Speriamo bene”…