Covid-19, Vico Equense: Distanti ma Uniti

Covid-19, Vico Equense: Distanti ma Uniti

19 Marzo 2020 0 Di Martina Lombardi

Le campane delle chiese vicane che ogni sera, alle 21, rintoccano e diffondono la loro musica in tutto il territorio: la loro è la voce della speranza.

 

Da più di un mese l’Italia sta combattendo una guerra contro il Covid-19, un nemico invisibile che semina paura e mistero. Sul territorio dell’intera Nazione sono stati approvati, di settimana in settimana, decreti e interventi per contrastare la diffusione del virus, spingendo le regioni a limitare i contatti interpersonali e ogni tipo di attività in cui è richiesta aggregazione sociale. Anche il comune di Vico Equense si sta armando per tutelare la sicurezza dei cittadini, mettendo in atto drasticamente i provvedimenti presi dalla regione Campania attraverso una fitta rete di controlli.

Per il bene collettivo, Vico Equense, la ridente città che si affaccia su un mare cristallino e guarda il profilo del Vesuvio da una prospettiva d’eccezione, ha dovuto rinunciare negli ultimi tempi alla sua vivacità. I principali eventi mondani (il mercato, le occasioni di festa) e le attività commerciali sono sospesi a tempo indeterminato: i bar, i negozi, le zone verdi, la piazza, tutti i luoghi da sempre ricchi di risate, incontri, chiacchiere, si sono improvvisamente svuotati.

Le strade della città accolgono un numero insolitamente esiguo di persone, affaccendate in quelle poche commissioni necessarie consentite dalle recenti ordinanze, che limitano le uscite alle occasioni, confidando nel buon senso di tutti per salvaguardare la salute pubblica.

Il paese del sole, del mare, della pizza è, così, immerso in una quiete innaturale, in quella che sembra una lunga e inspiegabile attesa: Vico Equense aspetta, immobile, qualcosa di indefinito e che sente quasi di non voler conoscere.

Quando tutto sembra inevitabile, quando diventa più forte la paura di scoprire da un momento all’altro la presenza del virus nelle sue strade assolate, ecco che miracolosamente un suono spezza quel silenzio profondo. Sono le campane delle chiese vicane che ogni sera, alle 21, rintoccano e diffondono la loro musica in tutto il territorio: la loro è la voce della speranza, del conforto, della vicinanza, della solidarietà, dell’unione e della volontà di ribellarsi ad un nemico pericoloso.

Se i contatti tra gli uomini sono per ora aboliti, l’unica carezza consentita è proprio quella delle campane, che avvicinano gli abitanti in questo tempo di lontananza fisica. Può apparire irrazionale, forse anche difficile da credere, ma la consapevolezza di poter ascoltare ogni sera il loro rintocco rassicura i cuori, almeno per un istante. E non importa se si è davvero fedeli o meno, se si recita una preghiera o un augurio: in quei 10 minuti in cui risuonano le campane, tutta Vico si ritrova unita e vicina, in un abbraccio ricco di speranza e sogni.

Non solo le campane, ma anche i colori annullano le distanze umane. Alzando infatti lo sguardo sui tetti, sui balconi delle case, nelle stradine, sulle insegne dei negozi si possono vedere tantissimi striscioni che regalano una certezza cara a tutti: “andrà tutto bene”. Sono il frutto di un flash mob virtuale che nei giorni scorsi ha invitato tutti gli Italiani, e soprattutto i più piccoli, a realizzare disegni e scritte benauguranti. Anche Vico Equense ha accolto l’iniziativa, rendendosi partecipe di un nuovo tipo di flash mob, una manifestazione che è sempre stata un’occasione di aggregazione sociale. Così, accanto al tricolore italiano che ora più che mai è presente nelle case, appaiono cartelloni, disegni, striscioni che vogliono dare speranza, credendo fermamente che la vita sia più forte della paura e del dolore.

La pandemia causata dal Covid-19 passerà di certo alla storia per aver provocato conseguenze uniche, prima tra tutti l’allargamento delle distanze umane. Ma se c’è una caratteristica costante negli italiani è quella di trovare sempre, in ogni momento difficile, un modo per alleggerire il dolore. E Vico Equense, come tutta la nazione, rispecchia benissimo questo aspetto: la città è riuscita ad abbracciarsi nonostante la lontananza tra i suoi abitanti, superando le distanze interpersonali, preferendo alla paura e all’angoscia, la vita.

Ci saranno purtroppo altri momenti difficili, visto che la pandemia ha congelato l’economia italiana, ma proprio perché Vico ha trovato un modo alternativo per essere unita, vicina al cuore dei cittadini con una carezza fatta di musica e colori, ritornerà ad essere il paese ridente e variopinto di sempre, avendo ricercato nella voglia di vivere e nel senso di comunità un primo, importante vaccino contro il virus.