Cosa è chiamata a dimostrare la Struttura sanitaria in caso di responsabilità medica

Cosa è chiamata a dimostrare la Struttura sanitaria in caso di responsabilità medica

9 Febbraio 2021 0 Di Avv. Corrado Riggio

Con recentissima Sentenza recante numero 1350 del 2020, il Tribunale di Perugia si è pronunciato sul duplice onere probatorio che grava sulla struttura sanitaria, convenuta in giudizio da parte di un paziente. In detta Sentenza, i Giudici hanno ribadito che il paziente che intende far valere la responsabilità della struttura sanitaria deve dimostrare il titolo della sua pretesa, ovvero l’aggravamento della propria situazione patologica o l’insorgenza di una nuova patologia e la conseguente derivazione e connessione causale con la prestazione erogata. Ebbene, va sottolineato, a tal proposito, che se questo è un principio ormai consolidato, più interessante risulta essere la specificazione, fatta dal Giudice di Perugia, del duplice onere probatorio che, una volta che il paziente abbia dato la predetta prova, sorge in capo alla struttura sanitaria.

Infatti, la struttura sanitaria deve provare di aver utilizzato la perizia ed i mezzi tecnici adeguati allo standard professionale. Ed è proprio tale standard, per il Tribunale, che determina, in conformità alla regola generale, il contenuto della perizia dovuta e la corrispondente misura dello sforzo diligente adeguato a conseguirlo, nonché del relativo grado di responsabilità. La struttura convenuta in giudizio è, poi, chiamata a dimostrare che il mancato conseguimento degli obiettivi terapeutici previsti o l’insorgere di complicanze o patologie e, quindi, l’inesatto adempimento, è dovuto ad una causa non imputabile ai medici in quanto determinato da fattore non prevedibile né prevedibile con la diligenza del caso dovuto. La Sentenza sopra citata, inoltre, merita di essere messa in evidenza anche per la circostanza di aver ricordato quali sono le caratteristiche dell’informazione che il medico è tenuto a fornire al paziente, rilevando che la stessa non può limitarsi a colmare le ovvie lacune tecnico scientifiche del destinatario. Nello specifico, il medico dovrà fornire al paziente l’informazione più idonea sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive, sulle eventuali alternative diagnostico terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate.