Corrado Saccone, “fai quello che ami e non lavorerai neppur un giorno della tua vita”

Corrado Saccone, “fai quello che ami e non lavorerai neppur un giorno della tua vita”

28 Maggio 2021 0 Di Anna Mozzi e Pasquale Maria Sansone

Il sistema immunitario è una struttura integrata estremamente complessa e delicata. Si compone di organi, tipi di cellule e proteine differenti che proteggono l’organismo dagli agenti patogeni quali batteri, virus e funghi. Bisogna distinguere tra sistema immunitario non specifico, noto anche come innato, e sistema immunitario specifico, detto anche adattivo. Questi sistemi sono strettamente interconnessi.

Il sistema immunitario non specifico respinge tutti i tipi di agenti patogeni. Le cellule immunitarie, come i fagociti e le cellule killer, svolgono un ruolo importante in questo processo. Esse ci difendono dalle sostanze nocive e dai germi che penetrano nell’organismo attraverso la cute o l’apparato digerente.

Il sistema immunitario specifico interviene qualora le difese non specifiche non siano in grado di distruggere gli agenti patogeni. Producendo gli anticorpi, mette in atto una difesa mirata contro determinati agenti patogeni. Il sistema immunitario specifico si ricorda inoltre degli agenti incontrati, così da poter innescare immediatamente una risposta puntuale. Inoltre, non smette mai di imparare. In questo modo, l’organismo riesce a proteggersi anche da virus e batteri che mutano nel tempo.

Più forte è il sistema immunitario, minore è il rischio di raffreddarsi e di contrarre un’infezione influenzale o un virus. La chiave per un sistema immunitario forte è uno stile di vita sano, di cui fanno parte l’attenzione consapevole, l’alimentazione e l’esercizio fisico. 

Le vitamine e i minerali contribuiscono a un regolare funzionamento del sistema immunitario.

Cercare di muoversi di più nella vita quotidiana, meglio se all’aria aperta. I raggi solari e l’ossigeno sollecitano maggiormente il sistema immunitario. Utilizzare le scale anziché l’ascensore. Percorrere a piedi le distanze brevi. Dopo aver scoperto quale tipo di sport piace di più, programmare almeno 2,5 ore di movimento di media intensità alla settimana. A tal fine si prestano per esempio il nuoto, il ciclismo o il jogging. 

Il buon funzionamento delle nostre difese immunitarie dipende dalla quantità e dalla qualità del sonno. La melatonina, l’ormone del sonno, aiuta infatti il corpo a rigenerarsi. In questa fase aumenta il numero delle cellule immunitarie naturali.

Un sistema immunitario debole è meno efficace nel difendere l’organismo da virus e batteri.

Il binomio Sport-Salute rappresenta senz’altro la clavis universalis per comprendere la lezione.

A tal proposito parliamo con un esperto di salute, movimento e sport: Corrado Saccone che vanta un curriculum prestigioso sia in termini di studi, sia di esperienze lavorative di alto profilo. Tra l’altro: Fine moduloInstitute of Physical Education, Napoli, Italy University Degree in physical education Final mark: 110/110 with distinction; Football Athletic Trainer (F.I.G.C. – Coverciano, Italy) with distinction Football Coach UEFA B (F.I.G.C. – Coverciano, Italy) with distinction Futsal Coach First Level A (F.I.G.C. – Coverciano, Italy) with distinction. Inoltre, Physycal trainer of Basketball (F.I.P. – Roma, Italy) with distinction;  Physycal trainer of Tennis (F.I.T. – Roma, Italy) with distinction; Coach of track end Field (F.I.D.A.L. – Roma, Italy) with distinction.  Instructor Body Building (C.O.N.I. – Italy)

Responsible for physical training and/or coach for several soccer teams S.S.C. Napoli S.p.A. “Serie A” – Italia (Fitness coach major team) 7 years  S.S.C. Napoli S.p.A. (Fitness manager for the youth sector) 1 year,  Casertana Calcio (Responsible major team), collaborating with Walter Mazzarri, Rafa Benitez and Maurizio Sarri.

Come ha vissuto e vive, ha affrontato ed affronta Corrado Saccone la paura della pandemia, del contagio ed il notevole disagio per le indispensabili/inevitabili misure restrittive?

Vivere una situazione sconosciuta è sempre un’esperienza che intimorisce ma, alla fine, se affrontata con la giusta attenzione ed intelligenza, porta ad un arricchimento ed ad una rafforzata crescita mentale e psicologica della persona.

Personalmente, dopo un primo, ma brevissimo, periodo di inevitabile “paura” ho affrontato questa problematica in modo tranquillo, con le attenzioni del caso dovute anche alle esperienze pregresse avute in alcuni paesi del mondo da me visitati. In molti paesi africani, per esempio, bere acqua non imbottigliata è fortemente sconsigliato agli stranieri e mantenere una costante attenzione sulle più basilari norme igieniche scongiura il rischio di contrarre malattie infettive. In alcuni paesi asiatici, così come in Sud America, si usa mangiare tanto peperoncino, alimento ottimo per ridurre le infiammazioni e rafforzare il sistema immunitario. Queste vicissitudini, già affrontate, unite al mio modo di prestare sempre attenzione a quanto faccio di solito, mi ha permesso di portare avanti una personale strategia di prevenzione che alla fine è risultata utile, ed oserei dire vincente, visto la mia mancanza di positività al Covid-19.

Il disagio però ovviamente c’è stato dovuto alle norme restrittive introdotte dai ministeri della salute dei vari governi che non hanno saputo (ed in alcuni casi, forse, non voluto) gestire al meglio la situazione.

Quanti danni, secondo Lei, la pandemia, la clausura forzata e la confusa/cattiva gestione politica hanno arrecato allo sport in generale ed al Calcio in particolare?

Una sprovveduta gestione politica affidata a persone, forse, poco adatte alla veloce risoluzione del problema “pandemia” ha creato una confusione generale, alimentata ulteriormente dai servizi allarmistici proposti dalle televisioni locali e nazionali che, da subito, hanno cavalcato la notizia per proporre interviste a personaggi politici di dubbia competenza sui problemi sanitari e a medici che, pur di apparire in TV, hanno affrontato “l’informazione scientifica” con approssimazione senza dare un reale aiuto alla causa, anzi, dicendo cose contrastanti tra loro e sopratutto ritraendo dopo pochi giorni quanto detto in precedenza. Al momento dello scoppio della pandemia mi trovavo in Kosovo per lavoro (preparatore atletico dell’S.C. Gjilani), e a dire il vero, i governanti di quella nazione hanno affrontato il difficile momento con grande intelligenza e determinazione. Hanno innanzitutto creato immediatamente un’App che indicava l’orario di uscita, per effettuare la spesa necessaria o per la pratica sportiva, in base al numero del proprio documento, che ha provocato un immediato controllo e riduzione delle persone per le strade e nei centri commerciali.

In Italia, purtroppo oramai come succede da tempo, si è data poca importanza alla pratica sportiva che, come si sa’ e si è sempre detto e saputo, aiuta a rafforzare le difese immunitarie delle persone. Si è pensato a chiudere ristoranti, palestre, parchi, piscine, scuole, teatri, cinema ed altre attività dove il contagio si sarebbe potuto facilmente controllare mentre sono state mantenuti funzionanti metropolitane e mezzi pubblici dove la gente restava a contatto per lungo tempo in ambienti chiusi e poco controllati. Si è pensato a vendere mascherine e gel igienizzanti a prezzi esorbitanti e non a sanificare le strade e limitare l’accesso ai mezzi di trasporto. Si è pensato di distanziare gli studenti con fantasiosi banchi con rotelle e non con turnazione in spazi ampi, come palestre e campi sportivi. Insomma credo che la questione sia stata presa con la massima superficialità ed incompetenza del caso.

Non ne faccio assolutamente una questione politica, ma è sotto gli occhi di tutti che il sistema non ha funzionato e, tra l’altro, alcune persone di dubbia onestà si sono arricchite sulle spalle della gente con speculazioni ed operazioni di mercato ignobili, una cosa altamente immorale in un periodo come questo.

Quanto è importante per Lei il binomio sport-salute?

Il binomio sport-salute deve essere messo assolutamente in cima alle priorità di un popolo. Come diceva Decimo Giuno Giovenale nelle sue Satire già nel primo secolo

d.C., ovvero: “Mens sana in corpore sano”, l’uomo deve mantenere una corretta attività mentalmente con un fisico in salute. L’attività sportiva non è solo un momento di ricreazione ma rappresenta anche un modo per fornire regole, disciplina ed educazione a chi la pratica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ribadisce che la mancanza di sport nella vita delle persone rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità in tutto il mondo. Lo sport praticato riduce il rischio di Ipertensione, obesità, cancro, cardiopatie e depressione, migliora la salute dei mostri muscoli e di conseguenza delle nostre ossa e riequilibra le calorie assunte, oltre a rilasciare endorfine conosciute come ormoni del buonumore. Insomma, come si può non tenere conto dello sport, sopratutto in momenti difficili, per tanti, come una pandemia…?

Che cosa Le hanno insegnato l’attività fisica, lo sport in generale, e tutte le altre discipline che hai praticato ed allenato, in termini di crescita personale, sociale e professionale?

Lo sport è stato e lo è tutt’ora il mio stile di vita, è continuamente il mio insegnamento, è il mio modo di crescere, confrontarsi e relazionarsi con la gente, con i giovani, con il mondo, oltre ad essere il mio lavoro.

Un lavoro che ho scelto ed ho cercato da sempre di farne la mia professione, cosa che mi è riuscita con gratificazioni inaspettate. Atletica leggera praticata ad un livello nazionale, preparatore atletico di squadre di serie A di Basket, serie A di Calcio e serie A di Calcio a 5 oltre ad essere stato preparatore fisico di vari tennisti partecipanti a competizioni internazionali, insomma una vita nello sport ed una vita ancora davanti per dare consigli a chi volesse praticare sport sia a livello agonistico che amatoriale.

Cosa si può volere di più dalla vita…? Fare quel che si vuole e si è sempre voluto fare, ottenere soddisfazioni personali e soprattutto poter dare ad altri le proprie conoscenze in ambito sportivo.