Con la pandemia gli italiani hanno rinunciato alla pasta e preferito il riso

Con la pandemia gli italiani hanno rinunciato alla pasta e preferito il riso

27 Settembre 2020 0 Di Luigi De Rosa

Il riso è il terzo cereale più importante a livello mondiale, in Italia esistono circa 150 varietà di risi, ognuna con le sue caratteristiche e i suoi benefici nutrizionali.

 

Gli italiani, anzi i “maccaroni”, come ci soprannominarono sprezzanti gli americani all’inizio della nostra migrazione nel loro Paese il secolo scorso, per sottolineare che eravamo soprattutto buoni a mangiar pasta, sono diventati consumatori di riso. A rivelarlo sono i dati diffusi dall’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) che evidenziano come durante la pandemia si è registrato un aumento dell’acquisto di riso del 16% probabilmente perché il consumatore italiano ritiene il riso più salutare. La stessa Coldiretti conferma l’Italia primo produttore di riso con circa 230.000 ettari seminati, oltre 100 varietà coltivate e una produzione nazionale stabilmente superiore a un milione di tonnellate (fonte: CIA – Agricoltori italiani),   4mila aziende agricole che raccolgono 1,50 milioni di tonnellate di riso all’anno pari a circa il 50% della produzione dell’intera Ue, e oltre 100 varietà coltivate, una gamma varietale unica e tra le migliori al mondo. Sempre Coldiretti afferma che nonostante i danni causati dal maltempo, soprattutto nelle regioni del Nord, si prevede una buona produzione di alta qualità anche quest’anno, e un aumento del 4% degli ettari coltivati. Il riso è il terzo cereale più importante a livello mondiale, in Italia esistono circa 150 varietà di risi, ognuna con le sue caratteristiche e i suoi benefici nutrizionali: dal Vialone Nano con i suoi chicchi lunghi e sottili, alle varietà d’eccellenza come il Carnaroli, fino a varietà più autoctone e locali. Tra i pilastri della dieta mediterranea Patrimonio Unesco, nella famiglia dei cereali, il riso accompagna la tavola italiana con tantissime ricette, che sembrano non esaurirsi mai nel tempo. È un alimento antispreco, perchè anche quando avanza può essere trasformato in un altro piatto: dal risotto al riso al forno gratinato, dal riso bollito ai supplì. Le risaie in molte località italiane sono diventate un punto di riferimento anche per la natura, la fotografia e non solo il cibo. Basti pensare allo spettacolo in tarda primavera delle risaie tra Vercelli e Novara, scenografici quadrati a specchio dove acqua e ambiente formano giochi di riflessi incredibili. Diversi studi epidemiologici suggeriscono che la Dieta Mediterranea riduce il rischio di malattie cardiovascolari (circa -25%) ed è correlata con una minore incidenza di obesità e diabete tipo 2. Lo afferma anche un recente studio dell’ente nazionale risi in collaborazione con Fondazione Veronesi. Tra gli alimenti ricchi di proprietà, il riso in tutte le sue forme; bianco e non solo. Il riso lavorato bianco resta quello più consumato, ma cresce l’interesse sulle proprietà del riso integrale e dei risi pigmentati. Tipi di riso come integrale, rosso e nero possono essere considerati cibi funzionali ricchi di polifenoli. In particolare tra le varietà di riso, il riso rosso e riso nero riducono l’aterosclerosi, mentre il riso nero ha un effetto anti-obesità e anti-diabetica e riduce la perdita di memoria in modelli animali di Alzheimer. Ben venga dunque questa rivoluzione copernicana realizzata a tavola dagli italiani durante il lockdown. Alternare il riso alla pasta, diminuire se non eliminare del tutto il consumo delle carni sarà un ottimo viatico per mangiar sempre più sano e prendersi cura della propria salute che come ormai sappiamo comincia a tavola.