Capri, incontro a Roma per l’area marina protetta

Capri, incontro a Roma per l’area marina protetta

23 Gennaio 2020 0 Di Gaetano Milone

Il primo cittadino di Anacapri, dottor Alessandro Scoppa: “Oggi è stato fatto un altro importante passo verso un’isola azzurra più libera e più vivibile per tutti”.

 

All’indomani dell’incontro a Roma al Ministero dell’Ambiente per dar vita all’iter procedurale per l’istituzione dell’Area Marina Protetta “Isola di Capri“ riportiamo alcuni stralci  “ufficiali” del resoconto dell’incontro anche per sgombrare il campo da perplessità e timori sulla volontà di realizzazione della stessa.

  “ …  A seguito dello stanziamento di apposite risorse finanziarie – previste dal D.L. n.30, n.162 del dicembre 2019 – si legge nella nota ministeriale – ed alla volontà del sig. Ministro dell’Ambiente di pervenire alla più rapida istituzione dell’Area Marina Protetta di Capri…  .con una prima fase che consisterà in una ricognizione degli studi scientifici disponibili sulle valenze dell’ambiente marino di Capri, anche al fine di verificare la necessità di svolgere approfondimenti ed acquisire ulteriori dati conoscitivi con apposite campagne di indagine a mare e.di carattere socio-economico anche attraverso incontri dedicati sul territorio con il coinvolgimento della comunità locale, delle associazioni di categorie e dei portatori di interesse, si avvia il procedimento istitutivo dell’Area Marina Protetta.

All’incontro di Roma hanno partecipato i sindaci di Anacapri e Capri, funzionari della Direzione Generale per il Mare e la Costa, ed i delegati comunali alla risorsa Mare. Tema principale e grido di allarme comune delle Amministrazioni isolane come riportato nello stesso comunicato del comune di Capri, “dare la dovuta protezione al nostro mare, considerando le criticità registrate dall’invasione degli specchi d’acqua che circondano l’isola”.

 Particolarmente incisiva e determinata la posizione del comune di Anacapri espressa direttamente dal sindaco Alessandro Scoppa sensibile alla tutela e salvaguardia dell’intero ecosistema marino che abbraccia l’isola azzurra. “Limitare l’assalto di ogni tipo di imbarcazione, da traffico, charter e semplici gozzi e la velocità delle stesse, impegnate nei famosi giri dell’isola,  con limitazioni ai vari e numerosi tour giornalieri, applicazione delle ordinanze che vietano la navigazione entro cento metri dalla costa alta, ridurre l’affollamento nella zona dei Faraglioni, Marina Piccola le più trafficate e ad alto impatto ambientale, istituire boe con sensori collegati alla terra ferma per un controllo rigoroso ed effettivo sugli accessi”.

In poche parole ha aggiunto il sindaco Scoppa “istituire un’Area Marina Protetta rigida e degna del suo nome, e cioè libera da deroghe e favoritismi di sorta. E a conclusione: “Oggi è stato fatto un altro importante passo verso un’isola di Capri più libera e più vivibile. Quello che noi vogliamo è un mare equamente protetto dagli interessi speculativi che lo deturpano e lo inquinano, siano essi interessi esterni o interni”.

 L’istituzione dell’Area Marina di Capri, nasce, tra l’altro – come si legge in una nota della “Lista Anacapri” con l’obiettivo di tutelare soprattutto il tessuto socio-economico dell’isola nel suo insieme, così come dello sgombero delle zone marine più assaltate nelle quali sussiste tuttavia un interesse ambientale minore”.

Una regolamentazione richiesta da più parti e dalle stesse associazioni ambientaliste prima fra tutte “Marevivo” che con il suo presidente Rosalba Giugni, segue da vicino l’iter istitutivo ma anche necessaria per una maggiore sicurezza per la navigazione nel tratto di mare antistante l’isola (Bocche piccole) invaso da aprile a novembre da imbarcazioni di numerose piccole società di traffico, e dagli stessi “charter” preferiti da singoli gruppi di turisti, provenienti da Castellammare, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento, Massa Lubrense, Positano, Amalfi.

Una nuova forma di turismo che permette maggiore libertà di movimento e che coinvolge in positivo con un volume d’affari straordinario, b&b e portinerie degli alberghi della terraferma (si parla di 25-30 euro a commissione per singolo turista,  in nero nel maggior numero dei casi), cantieri per piccole imbarcazioni (entro i 10 metri), artigiani e giovani marinai, in  antitesi e spesso in “concorrenza” con  i mezzi di linea (Aliscafi e Navi) in entrata ed uscita dal porto di Capri con “accosti” concessi dalla Regione Campania, tenendo fuori i due comuni esclusivamente “custodi” del territorio.