Campania, l’assistenza ai trapiantati

Campania, l’assistenza ai trapiantati

6 Febbraio 2020 0 Di La Redazione

Ieri mattina, nella sede regionale del Centro Direzionale di Napoli la seconda riunione operativa del Coordinamento delle associazioni dei trapiantati e dei donatori.

 

Un appuntamento, quello organizzato dalle Associazioni di volontariato e presieduto dalla dottoressa Maria Rosaria Focaccio, che dopo le tante iniziative sulla donazione ha inteso puntare i riflettori anche sulla qualità e le modalità assistenziali riservate ai trapiantati.

Fra i vari argomenti posti all’ordine del giorno, anche la messa a punto degli ultimi preparativi per il grande convegno sulla donazione programmato a Benevento il 20 febbraio e quello, immediatamente successivo, del 25 marzo a Maddaloni, in provincia di Caserta. “Ancora insieme” – questo il nome del Coordinamento delle associazioni del dono dei trapianti – ha riservato una particolare attenzione alle varie ed evidenti criticità, sul piano assistenziale, rilevate dai pazienti che hanno ricevuto un trapianto.

La riflessione che è venuta fuori nei vari interventi che si sono succeduti è stata quella che non si può più continuare ad ignorare un tale stato di cose. Anche perché il sodalizio che, come missione principale, si è preposto alle Istituzioni e alla stessa opinione pubblica come un collettivo finalizzato a perseguire obiettivi quali la “sensibilizzazione della cittadinanza alla donazione e al trapianto di organi”, non può rimanere sordo ai numerosi appelli che lamentano le precarie condizioni in cui versano taluni reparti ospedalieri preposti all’assistenza, post-intervento chirurgico, che deve essere erogata a persone che hanno subito un trapianto di organi.

La riunione si è conclusa con l’approvazione unanime di un verbale nel quale è stata ribadita la necessità di dover rappresentare, responsabilmente, a chi di dovere, lo stato generale delle cose, senza sottacere alcune particolari realtà che assolutamente necessitano di essere meglio “attenzionate”.

“La nostra proposta, com’è nel nostro stile di leali portatori di idee e contributi, insieme al CRT e agli appositi uffici a ciò preposti operanti all’interno della stessa Direzione generale per la tutela della salute – ribadiscono i volontari – è quella di creare una valida sinergia per poter meglio individuare e fare applicare le più giuste soluzioni alle problematiche emerse”.