Basta morti evitabili ma basta anche violenza sui sanitari

Basta morti evitabili ma basta anche violenza sui sanitari

19 Febbraio 2019 0 Di Gaetano Milone

Rispetto del dolore di chi perde una persona cara senza un perché. Questo però non giustifica la violenza gratuita sugli operatori sanitari ed i rischi che si fanno correre ai pazienti.

Dopo la violenta e delinquenziale aggressione al personale sanitario dell’ospedale di Boscotrecase da parte di un numeroso gruppo di amici e parenti di una ricoverata deceduta per cause ancora oscure, che fa seguito ad altre in altrettanti ospedali di frontiera e le “morti inspiegabili” degli ultimi tempi soprattutto in ospedali dell’Asl Na3Sud, (Vico equense, Sorrento, Castellammare di Stabia), è necessaria un’analisi delle cause ed una “cura” veloce. La tutela dei medici e del personale paramedico esposti alle furie devastatrici di delinquenti abituali o cittadini esasperati da lunghe ed estenuanti attese ai pronto soccorso -vedi Moscati di Avellino – va salvaguardata con la presenza continua di personale di vigilanza e, dove è possibile, con la presenza di drappelli di polizia. Altro discorso va fatto per le sequenze di casi di malasanità o morti inspiegabili negli ospedali della provincia a sud di Napoli. Qui le cause vanno analizzate con coscienza e professionalità soprattutto alla luce delle numerose “denunce” ufficiali da parte di familiari di persone decedute dopo interventi chirurgici o per cause “improvvise” ed oscure.

La prima considerazione da fare è che soprattutto in costiera mancano medici specializzati “vincitori” di concorso a dirigere le varie branche specialistiche: una delle cause va individuata nella difficoltà di raggiungimento della penisola per mancanza di idonei servizi pubblici di trasporto (più di due ore per spostarsi e rientrare a Napoli) per cui si è portati a chiedere subito il trasferimento dopo l’assegnazione della sede.

L’altra, molto più grave e difficilmente risolvibile, è la mancanza di medici specialisti, male che abbraccia tutta l’Italia, dovuta a pensionamenti, trasferimenti nel “privato”, difficoltà di accesso alla facoltà di medicina. Problemi questi ultimi di difficile risoluzione a cui comunque va data risposta risolutiva da parte dei vertici delle Aziende sanitarie locali riservando maggiore attenzione agli ospedali decentrati, anche e soprattutto con lo stanziamento di fondi per l’acquisto di attrezzature all’avanguardia troppo spesso ad appannaggio degli “irraggiungibili” ospedali cittadini o, come spesso accade, di riferimenti fuori regione.